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Italia Oggi

Prosecco doc, dal territorio fermenta il valore aggiunto ... La qualità di un vino si misura anche dalla qualità del territorio su cui è prodotto: non solo quella ambientale, ma anche quella delle tradizioni, della cultura secolare, del fare e del sapere. Lungo questo percorso produttivo e culturale si sviluppa la crescita del distretto di Conegliano-Valdobbiadene, patria storica del Prosecco doc. Un distretto che negli ultimi anni ha saputo coniugare la forte crescita produttiva (oltre 57,3 milioni di bottiglie prodotte nel 2007 e una superficie vitata aumentata a 4.830 ettari) a quella del territorio. È questo il fil rouge che guida il lavoro del Consorzio di tutela. Quest’anno, a Vino in Villa, manifestazione simbolo del Prosecco doc, si discuterà di qualità intrinseca del territorio e del suo vino. Non a caso, nel convegno che si svolge questa mattina presso la sede della manifestazione, il castello di San Salvatore a Susegana, si confronteranno le esperienze di altre aree europee vacate e divenute patrimonio Unesco. Porteranno la loro testimonianza Stephanie Oules, curatrice del progetto di riconoscimento Unesco per la Borgogna, e il portoghese Jorge Monteiro, presidente tecnico del Consorzio di tutela del Porto. “Occorre far capire”, dice Franco Adami, presidente del Consorzio, “ti valore aggiunto che un territorio preservato può dare a un prodotto di qualità”. “Il tema di quest’anno sull’identità del vino europeo”, aggiunge il direttore del consorzio, Giancarlo Vettorello, “prosegue il discorso che il distretto del Prosecco doc porta avanti da anni: lo sviluppo compatibile del territorio e della sinergia tra questo e la qualità di un prodotto come il vino”. Il Consorzio non si dimentica di uno dei problemi più complessi che ha per le mani da tempo. La convivenza con altri prosecchi, prodotti in Veneto e Friuli. Dice ancora Vettorello: “Facciamo chiarezza sui numeri. Il 95% del Prosecco viene prodotto in provincia di Treviso. Di questo, il 50% è doc Conegliano-Valdobbiadene e il restante 50% e igt. La filosofia seguita è di aumentare e certificare la qualità del 50% igt. In questo senso, è già stato sottoscritto un accordo di filiera. Analogo percorso si sta facendo fuori regione. Auspichiamo tempi brevi per arrivare a un accordo di tutela della qualità e del marchio”.

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