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I 16 eccellenti del premio Veronelli ... Giornalisti, scrittori, ristoratori, produttori di vino e olio... Il Premio Veronelli, giunto quest’anno alla terza edizione, è ormai entrato a giusto titolo nel ristretto ambito dei più importanti riconoscimenti italiani nell’ambito dell’enogastronomia. Realizzato da Class Editori e da Veronelli editore per ricordare la vita e il determinante impulso dato al settore da Luigi Veronelli, il premio vuole evidenziare ogni anno chi, con i suoi scritti o con la sua azione sul campo, ha portato avanti con costanza gli insegnamenti e il modus operandi di un maestro indiscusso della ricerca e della qualità. Un maestro che ha tolto dal limitato mondo contadino un intero settore produttivo, elevandolo a impresa d’eccellenza.
Per sottolineare l’importanza letteraria del “Gino”, è stata anche pubblicata un’edizione speciale fuori commercio de I 44 dialoghetti morali di Luigi Veronelli, pubblicata da Class Editori e da Veronelli editore.
Quest’anno sono state 16 (alcune doppie) le categorie selezionate, con altrettanti premiati,
portati sul palco dell’Angelicum di Milano da Cesare Pillon e da Gian Arturo Rota: miglior giornalista di enogastronomia alla carriera è risultato Antonio Paolini del Messaggero; miglior giornalista di enogastronomia emergente è Luciano Pignataro; miglior giornalista enogastronomico estero è Eric Asimov del New York Times, che ha ringraziato dagli studi Cnbc nella
Grande Mela; migliori scrittori enogastronomici alla carriera ex aequo sono Luigi Cremona e Giuseppe Lo Russo; migliore scrittore emergente è Getta Berardo; miglior scrittore estero è l’inglese Gillian Riley.
Dalla scrittura alla produzione: miglior vignaiolo alla carriera il calabrese Nicodemo Librandi (Ciro); miglior vignaiolo emergente il sardo Gavine Sanna, passato
con uguale successo dal mondo della comunicazione e della pubblicità a quello del vino; miglior patron alla carriera è Herbert Hintner, trasformatore, oltre 20 anni fa, del mitico ristorante Zur Rose di Appiano; miglior patron emergente è Andrea Berton, già allievo di Alain Ducasse, di Gualtiero Marchesi e di Giorgio Pinchiorri e ora all’opera al ristorante Trussardi alla Scala a Milano; miglior maìtre è Alessandro Giani dell’Enoteca Pinchiorri di Firenze; miglior oliandolo è il giovane toscano Gionni Pruneti; miglior grappaiolo-distillatore è il trentino Mario Pojer; il miglior wine maker alla carriera è Dante Scaglione, già braccio destro di Bruno Giocosa e ora consulente; miglior wine maker emergente Massimo Azzolini, consulente per aziende trentine, di Gavi e dei Colli piacentini; miglior artigiano alimentare è il piemontese Giovanni Verdese, maestro nell’arte del torrone; miglior etichetta od oggetto da tavola più innovativo è il taste-huile, ideato dal produttore oleario Lorenzo Piccione di Pianogrillo e progettato dal designer Kobi Wiesendanger; il
miglior sito di enogastronomia è Cronachedigusto.it; il miglior film o trasmissione radiotelevisiva a tema enogastronomico è il film della Disney Ratatouille; la sagra gastronomica più interessante o vivace o curiosa è “Girotonno” di Carloforte; il comune che più si è adoperato per la salvaguardia dei prodotti agroalimentari è Cornacchie con il suo territorio; due riconoscimenti speciali sono andati ad Antonella Clerici per la miglior conduttrice di trasmissione eno-gastronomica tv (La prova del cuoco), collegata via telefono, e all’attrice Carole Bouquet, miglior produttore straniero di vino italiano in Italia per il suo passito (e il suo olio) prodotto nei 10 ettari di proprietà a Pantelleria.
Un particolare ringraziamento è venuto dagli organizzatori agli sponsor della manifestazione, il Forum degli spumanti italiani, RcR (bicchieri), Casa Bugatti e Ballarini, società che sta attuando un progetto ambizioso che punta alla crescita dei bambini attraverso la formazione e l’educazione alimentare.