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Italia Oggi

Città del Vino da battaglia al bag-in-box ... Sul futuro decreto ministeriale che dovrebbe autorizzare la vendita di vini doc nel bag-in-box il presidente delle “Città del vino”, Valentino Valentini, punta i piedi. In rappresentanza di 553 comuni a vocazione vinicola e 30 tra provincie e strade del vino. Secondo Valentini il documento costituirebbe un passo indietro per l’immagine dei nostri vini dal momento che la bottiglia è l’elemento che la contraddistingue. “Il decreto non tiene conto”, spiega “delle difficoltà affrontate per il recupero proprio dell’immagine, e mi riferisco ad esempio al superamento del fiasco per il Chianti ed alla vendita in damigiana”. Il presidente delle città del vino aveva proposto un declassamento di alcune doc non rivendicate a Igt, autorizzando la vendita solo di queste nei nuovi contenitori. L’elenco delle doc da decapitare dovrebbe, ha aggiunto Valentini, spettare ai Consorzi di tutela.
Paolo Castelletti, segretario generale della Confederazione della Vite e del Vino (Uiv) che ha spinto per la decisione del ministero, è di altro parere e cita un caso: “Nei paesi scandinavi il vino si vende meglio nel bag-in-box, quindi bisogna adattarsi a tempi tanto più se si tiene presente che gli stessi francesi usano questo sistema anche per i nettari di pregio come Borgogna e Bordeaux”. Dal confronto esce vincitore, salvo novità dell’ultimo momento, l’Uiv e tutti coloro che sono per il bag-in-box. Il ministro Zaia ha confermato, mercoledì pomeriggio dopo un incontro con lo stesso Valentini, che firmerà il documento. Presto sarà sulla “Gazzetta Ufficiale”. Intanto, si continua a discutere. Dal Piemonte, regione che ha il maggior numero di doc e docg arriva il commento di Alessandro Pio, direttore delle cantine cooperative “Valle Belbo”, che loda l’opzione bag-in-box precisando, che verrà utilizzata, però, per il “Piemonte Barbera”, quella non docg. Mentre Antonio
Santarelli, titolare della “Casa del Giglio”, una delle più grandi e moderne aziende dell’ex Agro pontino chiosa:
“In Germania il vino francese è venduto in media a 2,5 euro al litro, quello italiano a un euro. Se useremo il bag-in-box ne risentirà lo stesso valore aggiunto del nostro prodotto”.

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