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Italia Oggi

Ognuno paga per sé ... Tariffe pro quota per chi ha più ruoli. VPQRD/In G.U. il decreto che modifica il piano dei controlli... Fatturazione al momento della prestazione e ogni soggetto della filiera paga solo quanto di sua competenza. Il nuovo schema di piano dei controlli per i vini Vpqrd, approvato con il decreto 17 luglio 2008, pubblicato nella G. U n. 176 del 29 luglio scorso, adegua così il tariffario delle prestazioni dovute ai Consorzi di tutela e agli organismi deputati ad effettuare i controlli alla disciplina fiscale, prevedendo, perciò, che la fattura sia rilasciata al momento della prestazione, mentre il relativo pagamento resta nella disponibilità delle parti.
Inoltre, produttori di uve, vinificatori, imbottigliatori sono direttamente ed esclusivamente soggetti all’obbligo del pagamento del controllo specifico. Se uno occupa più di una figura (produttore e trasformatore) o tutte e tre, ovviamente, paga per due o per tre. Nel piano va indicata la tariffa, specificando: costi relativi a ciascuna delle verifiche espletate. Ogni due anni, inoltre, il soggetto incaricato dei controlli potrà richiedere la revisione della tariffa. Ma le novità sono anche altre. Rispetto allo schema precedente è stata eliminata la non conformità relativa alla mancata iscrizione del viticoltore all’Albo dei vigneti. Ciò è dovuto al fatto che tale iscrizione è il presupposto indispensabile per presentare la rivendicazione.
Mancando questo requisito, la fattispecie non rientra più nella competenza del soggetto di controllo, ma rileverà piuttosto in altri ambiti e per altri profili di illiceità, accertabili in altra sede e da altre autorità.
Per quanto riguarda le non conformità che rientrano nella fattispecie grave, viene richiesto di definire nel piano gli interventi da adottare per risolverle oltre agli obblighi di comunicazione ed ai tempi previsti per questi. In particolare, per la camera di commercio dovranno attendere la comunicazione del parere positivo dell’organo di controllo per avviare le procedure di prelievo dei campioni che serviranno a certificare come “do” le partite di vino. Conseguentemente, solo con il parere positivo di conformità, gli imbottigliatori potranno procedere all’imbottigliamento del prodotto. Manca, invece, rispetto a quanto inizialmente previsto nella bozza di decreto, la possibilità per il soggetto che effettua i controlli di formulare una casistica delle ipotesi di non conformità, individuandone soprattutto il grado di gravità.

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