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Italia Oggi

Città del vino,, chiarimenti su revisione denominazioni ... La Città del vino apprezza l’impegno del ministro per le politiche agricole, Luca Zaia, sulle problematiche relative all’entrata in vigore della nuova normativa, soprattutto sul tema delle denominazioni di origine, uno dei nodi fondamentali della riforma e uno dei punti nevralgici della filiera vitivinicola italiana e dei territori del vino. “Prendiamo atto”, ha detto il presidente Valentino Valentini, “delle parole del ministro Zaia che rassicurano sulla possibilità di utilizzare in futuro il sistema in vigore delle docg, doc e igt, intese come menzioni tradizionali (art. 54 reg. Ce 479/2008 e reg. Ce 753/2002) e quindi ricomprese nell’automatismo previsto all’art. 51 per le denominazioni preesistenti al 29/4/2008, data di entrata in vigore della nuova Ocm, che saranno sì iscritte nel registro delle denominazioni, ma comunque sottoposte a verifica e potranno essere cancellate se non corrispondenti alla normativa. Ma potranno convivere docg, doc e igt con le dop e igp che verranno approvate dopo il 29/4/2008? Ovvero l’Italia continuerà ad autorizzare Doc e Docg e Igt? Se anche i vini da tavola con indicazione di vitigno e annata dovranno essere certificati, quale sarà la piramide della qualità per i vini europei e dell’Italia? Le Città del vino chiedono pertanto, che la Ue consenta una revisione a questo proposito delle denominazioni di origine o almeno l’introduzione formale e riconosciuta delle sottozone viticole nell’interpretazione della riforma, affinchè le nuove dop del vino mantengano un riferimento territoriale forte”.

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