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Italia Oggi

Tabelle anti alcol anche per le sagre ... Le pro loco chiedono chiarimenti... L’obbligo di esposizione delle tabelle anti alcol sembra riguardare letteralmente anche le sagre e feste paesane che si svolgono al coperto. Per le manifestazioni regolarmente autorizzate potrà quindi scattare anche l'ordine di cessazione della somministrazione alcolica dopo le due di notte, soo queste, infatti, le limitazioni a in vigore per tutti gli esercenti attività di pubblico spettacolo e somministrazione.
Le pro loco e le varie associazioni di volontariato che in tutta Italia, da nord a sud, si rimboccano le maniche per organizzare feste patronali, chiedono chiarimenti e indicazioni precise. Con le tabelle alcol-stop, introdotte dal dl 117/2007, si è ritenuto di porre un freno al progressivo aumento degli incidenti stradali causati dall'abuso di bevande alcoliche. La norma incriminata, che tra l'altro è già stata aspramente contestata dalla Fipe, prevede che tutti i titolari e i gestori di locali ove si svolgono, con qualsiasi modalità e in qualsiasi orario, spettacoli o altre forme di intrattenimento, congiuntamente all'attività di vendita e di somministrazione di bevande, devono interrompere la somministrazione delle bevande alcoliche dopo le due della notte e assicurarsi che all'uscita del locale sia possibile effettuare, in maniera volontaria da parte dei clienti, una rilevazione del tasso alcolemico. Insomma, si chiedono gli organizzatori delle feste e i comuni, questi obblighi riguardano soltanto i locali in senso stretto, ovvero gli spazi al chiuso, o il termine va interpretato in senso ampio assoggettando a limitazioni anche gli organizzatori delle sagre che normalmente sono allestite in tendoni e strutture che in qualche modo possono ricondurre al concetto di locale chiuso? La ratifica della norma porterebbe a una interpretazione mediata che, tra l'altro, è proprio quella sostenuta dalla Fipe anche se gli organi ministeriali fino a oggi non hanno ancora preso una posizione ufficiale. La valutazione più aderente alla finalità che si intende perseguire è di ritenere che il divieto vada applicato soltanto a quei locali che chiudono i battenti dopo le due del mattino. In tal modo, in pratica, i tradizionali caffè che organizzano concerti o dispongono di piano bar, ma chiudono ben prima dell'ora mattutina, ne sarebbero esentati. Come sarebbero esentati da queste incombenze anche multisale e teatri e questo appare logico. Rimane incerta la questione dell'uso del termine locale usata dal legislatore per circoscrivere la portata della norma. È notorio, infatti, che le sagre normalmente si svolgono all'aperto o comunque in strutture protette e attrezzate. Né sarebbe logico applicare questi nuovi obblighi alle sole manifestazioni che si svolgono tra quattro mura.

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