Italia Oggi

Tocai addio... anche in Italia ... Dopo 13 anni di querelle e interpretazioni la vicenda Tocai è al suo epilogo. Tokaji sarà perciò solo il vino originario di una regione tra l’Ungheria e la Slovacchia. Qualche giorno fa, infatti, il ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Luca Zaia ha firmato il decreto che pone termine al periodo transitorio per l’uso della denominazione “tocai friulano” di cui al decreto ministeriale 11 febbraio 2008 per lasciare il posto a “Friulano”.
La concessione transitoria dell’uso della denominazione poggiava sul dispositivo di un’ordinanza del Tar del Lazio che salvaguardava temporaneamente le denominazioni nelle more del pronunciamento della Corte di giustizia europea e limitatamente al commercio dei vini in ambito nazionale. Il decreto, che porta la data del 25 settembre 2008 e di prossima pubblicazione nella G. U., si allinea invece con quanto prescritto dall’ordinanza della Corte di giustizia europea del 12 giugno scorso che definitivamente ha vietato l’uso del termine “tocai” per la designazione, la denominazione, la presentazione e la protezione di taluni vini italiani di qualità prodotti in una determinata regione dopo il 31 marzo 2007.
In conseguenza di ciò, in Italia non potrà più essere commercializzato vino con la denominazione Tocai Friulano e sarà consentito l’utilizzo della denominazione “Friulano” per il vino prodotto in Friuli Venezia Giulia e “Tai” per quello prodotto nella regione Veneto. Resta il problema dei quantitativi di prodotto che si trovano presso le ditte imbottigliatrici, che siano stati confezionati e designati con la denominazione “Tocai Friulano”. Per queste bottiglie è prevista la possibilità di essere commercializzate sino a esaurimento scorte purché le ditte comunichino all’ufficio dell’Ispettorato centrale per il controllo della qualità dei prodotti agroalimentari competente per territorio, entro sette giorni dall’entrata in vigore del decreto, i quantitativi di prodotto da “smaltire”.