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Italia Oggi

Il Sagrantino quadruplica la produzione in un decennio ... Produzione quadruplicata in un decennio, nascita di nuove aziende e un mercato che sta rispondendo bene con un aumento considerevole delle vendite che ora necessitano di essere consolidate e, se possibile, ampliate. È il quadro della situazione che emerge parlando del Sagrantino Docg, il vino più importante dell’Umbria, di ottima struttura e che deve essere prodotto in base al disciplinare, esclusivamente con lo stesso tipo di uve. I comuni che rientrano nel disciplinare sono cinque e il più importante è Montefalco dal quale prendono il nome altri due vini Doc, il Montefalco rosso che nasce dall’impiego di Sangiovese al 60-70% e Sagrantino per il 10-15% oltre ad altri vitigni a bacca rossa, e il Montefalco bianco a base di Grechetto, altra uva tipica della zona, e Trebbiano. Il Sagrantino Docg, di cui esiste anche la “versione” passito, ha subito una notevole evoluzione in questi anni portandolo al vertice dell’enologia nazionale. Si tratta, spiegano i produttori, di un risultato importante se si pensa che negli anni 70 la produzione era limitata a una manciata di ettari. Nel 1998 le bottiglie erano 600 mila e ora sono arrivate a 2,5 milioni e alle aziende locali se ne sono aggiunte altre di altre regioni, con il risultato che, ora, la superficie vitata è anche meno frazionata. Adesso si cerca di frenare un ulteriore aumento con la programmazione nella gestione degli impianti. Complessivamente il giro d’affari dei vini di Montefalco è di oltre 25 milioni di euro. Da solo il Sagrantino Docg copre il 30% dell’export.

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