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Italia Oggi

A Montalcino Illy compra Mastrojanni ... Il gruppo Ylly (300 milioni di euro di fatturato nel 2007) entra ufficialmente nel mondo del vino. Come era prevedibile per una realtà che fa dell’eccellenza qualitativa la sua mission, fa il suo ingresso dai piani alti, ossia acquisendo la Mastrojanni di Montalcino, con un fatturato di poco meno di 1 milione di euro, apprezzata soprattutto per il suo Brunello riserva Vigna Schiena d’Asino. “Quest’operazione”, spiega a ItaliaOggi Riccardo Illy, presidente di Gruppo Illy “rappresenta un ulteriore passo avanti nel percorso di creazione di un polo del gusto avviato quattro anni or sono e che è alla base della costituzione stessa di Gruppo Illy. Il vino, al pari del cioccolato e del tè, è una delle passioni che la nostra famiglia ha sempre coltivato a fianco ovviamente a quella per il caffè. Mio nonno, fondatore nel 1983 di Industria Nazionale Cioccolato e Caffè Illy e Hausbrandt, era d’altronde proprietario di un azienda agricola a Bazzona, in Istria”. Un progetto, quello del polo del gusto, che finora ha assorbito risorse per 40 milioni di euro e che è destinato a crescere ulteriormente con l’ingresso nel mondo della pasticceria. “Potremmo entrare nel settore dei biscotti o del torrone” anticipa Illy. “Ma è prematuro parlarne. Almeno per i prossimi 4-5 anni intendiamo infatti concentrare la nostra attenzione sul miglioramento dell’organizzazione delle società che già fanno parte del gruppo, per farle crescere e portarle ad affiancare il marchio Illy nei 15 paesi in cui è oggi presente”. Tornando all’azienda Mastrojanni che Gruppo Illy ha acquisito tramite asta versando 16,5 milioni di euro, l’obiettivo della holding triestina è potenziarne la capacità produttiva (oggi 80 mila bottiglie, di cui 35mila circa di Brunello) e migliorare ulteriormente la qualità dei vini e il loro posizionamento.
“Inizieremo da interventi di cantina”, spiega Illy, “come il rinnovo dell botti per la fermentazione e la maturazione dei vini e, più in generale, il potenziamento della struttura. Entreranno infatti presto in produzione i vigneti impiantati tre anni fa. È inoltre nostra intenzione rinnovare alcuni impianti ed espandere la superficie vitata (oggi soltanto 24 dei 90 ha su cui si estende l’azienda sono a vigna, ndr)”.
Più che a incrementare la produzione di Brunello (è comunque prevista la registrazione di altre due riserve, San Pio e Loreto), gli Illy sono interessati a recuperare alcuni vitigni autoctoni, come il ciliegiolo e il colorino, in passato utilizzati a fianco del sangiovese per la produzione di Brunello.

Autore: Luisa Contri

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