Italia Oggi

Il vino guarda avanti ... Il futuro del vino passa attraverso il passato, quello delle tre “i”: innovazione, in ternazionalizzazione, integrazione. Lo ha ribadito Paolo Bruni, presidente di Fedagri-Confcooperative, intervenuto all’assemblea nazionale del settore vitivinicolo di Fedagri, che si è svolta a Sant’Angiolo Vico L’Abate (Fi). “A distanza di tre anni sono ancora valide, innovazione, c’è la necessità di saper individuare i gusti dei consumatori dei nuovi mercati. Integrazione, l’Italia è un paese di imprese bonsai che non sono adeguate per sfondare sui mercati. Infine, internazionalizzazione, Sono i mercati internazionali a far crescere il vino italiano, sono i dati dell’export a parlare”. A proposito di internazionalizzazione, Bruni ha voluto puntualizzare il proprio punto di vista su farmer’s market e altre soluzioni simili, “hanno un fascino che è facile comprendere, quello degli slogan. Ma il nostro paese produce 50 milioni di ettolitri di vino e i consumi nazionali non superano i 25. La nostra produzione ortofrutticola è pari a 26 milioni di tonnellate, e i consumi nazionali si attestano da anni a cifre di poco superiori agli 8-9 milioni. Ciò vuol dire che non possiamo impedire alle imprese agroalimentari italiane di conquistare nuovi orizzonti e di esportare le loro produzioni anche molto lontano dai nostri confini. E ora di dividere la demagogia dal realismo”. Dai dati presentati all’assemblea di Fedagri da Stefano Raimondi, dall’Ice, le esportazioni del vino italiano nel 2007 hanno raggiunto la cifra, mai avvicinata prima, di 3,412 milioni di euro, pari al 16,8% di tutto l’export agroalimentare. in termini di volume, la quantità è stata di 18,2 milioni di ettolitri, pari a oltre il 40% della produzione complessiva di vino del 2007.