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Italia Oggi

La spesa biologica? Si fa sul web ... Alleanze fra produttori locali che vendono direttamente ai clienti. Cresce l’e-commerce di alimentari. I casi di Cornale in Piemonte, Zolle nel Lazio e Biokistl in Trentino... Verdura di stagione, yogurt e formaggi, ma anche carne, salumi, pasta e biscotti. Il tutto prodotto con metodi biologici da agricoltori e allevatori locali e acquistabile, per chi vive in città e non può andare a fare la spesa dal contadino, sul web. La tecnologia va infatti in aiuto del consumatore stanco della qualità e del prezzo dell’offerta dei supermercati e sempre più attento alla provenienza e alla sicurezza degli alimenti che compra.
Ecco perché molti piccoli produttori italiani si stanno dando all’e-commerce, proponendo i frutti del loro lavoro direttamente ai clienti attraverso siti specializzati che prevedono anche la consegna a domicilio. E sono sempre più numerosi coloro che lo fanno: gli operatori del biologico che hanno scelto di vendere su internet, secondo il centro di ricerca Bio Bank, sono aumentati negli ultimi due anni del 20%, passando da 88 a 106.
Non solo quindi i gruppi di acquisto, diffusi da qualche anno e in genere composti da 15-20 famiglie che acquistano direttamente dagli agricoltori i prodotti, ma veri e propri e-shop da cui è possibile fare la spesa, anche per una persona o per una famiglia, settimanalmente o mensilmente. Tra questi, a rendere disponibile, grazie al web e a prezzi contenuti, la spesa campagnola a chi abita in città c’è Cascina Cornale, una cooperativa agricola, con sede a Magliano Alfieri (in provincia di Cuneo), nata nel 1997, che riunisce 60 aziende agricole, prevalentemente del Piemonte e della Liguria, che sono anche le zone servite (a cui si aggiunge Milano). L’obiettivo è sostenere l’agricoltura locale e biologica attraverso la vendita al dettaglio dei prodotti eno-gastronomici dei soci, a prezzi inferiori rispetto a quelli praticati nei supermercati (fino ai 40%-60% in meno). È possibile infatti farsi recapitare a casa, abbonandosi sul sito, spese piccole, medie e grandi (da 32 euro, a 74 euro) con cadenza settimanale o mensile.
L’esperienza è stata poi portata anche in Lazio da Simona Limentani (insieme a Ghila De Benedetti e a Bruno Tavazzani) che, dopo aver lavorato a Cornale per cinque anni, ha riproposto una formula simile per Roma con Zolle, una cooperativa che rende disponibili con l’e-commerce, e non solo, prodotti biologici di 80 aziende. In Trentino c’è invece Biokistl, che consegna in tutto l’Alto Adige e la Val d’Adige fino a Trento, “bioceste”, con frutta e verdura di 20 contadini della regione. Una tendenza che sarebbe confermata anche dal rapporto del Sinab, banca dati del ministero dell’agricoltura, secondo il quale gli acquisti bio sono cresciuti complessivamente in Italia, che è il maggiore produttore europeo bio-agricolo, del 10% nel 2007, mentre nei primi sei mesi di quest’anno l’aumento sarebbe stato più contenuto (+6%), ma comunque rilevante. In ogni caso il settore delle vendite sul web, seppur promettente, in Italia deve ancora crescere: secondo una ricerca pubblicata l’anno scorso dal Politecnico di Milano, l’alimentare online rappresenta appena 1’% del commercio B2C (business to consumer, imprese che vendono ai consumatori).

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