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Italia Oggi

E l’Italia dice: Champagne mon amour! ... Le vendite delle Champagne sono in costante aumento sia in Europa che nel mondo. In totale l’export rappresenta poco meno del 50% e l’Italia è il quarto
esportatore al mondo con poco più di 10 milioni di bottiglie su un totale di 338 milioni di cui 151 destinati fuori dei confini nazionali. L’Italia è preceduta solo da Usa, Germania e Inghilterra. Alla faccia della crisi le “bollicine” d’Oltralpe sono sempre più gradite nel nostro paese nonostante il mercato italiano di spumanti, così rivelano le statistiche ufficiali, sia in aumento da alcuni anni. Le vendite dello Champagne hanno segnato una percentuale di crescita dell’1,16% nel primo semestre del 2008 rispetto allo stesso periodo del 2007 e, come conferma Luca Bogino, che fino a qualche tempo fa si è occupato della vendita in Italia per conto di un’importante società francese che
riunisce un gruppo di importanti aziende, la scelta si indirizza verso i “millesimati”, i “cuvée” speciali e i “rosè”. Gli italiani, quelli che appartengono ai ceti medio-alti, sono per lo più di bocca buona perchè al momento di comprare prediligono i vini delle aziende griffate nella misura del 90% e solo la restante parte quelli di imprese meno note o cooperative. Ma perché una così forte crescita della domanda sia di Champagne che di spumanti nostrani? “In parte è un fenomeno legato alla moda”, precisa ancora Bogino, “e inoltre molti hanno scoperto che le “bollicine” possono
essere consumate non solo a fine pranzo o cena ma anche in abbinamento all’intero menu”. Per Nunzio Cilia, ristoratore siciliano di Comiso, “l’aumento di consumo di Champagne non è un buon segno per la nostra produzione. Però chiederlo in tavola è una moda e anche l’ostentazione di benessere”. I francesi non vogliono farsi cogliere impreparati di fronte a un aumento della domanda cui non corrisponda un’adeguata offerta. È allo studio un piano per ampliare la zona di produzione da 319 comuni a 357 e da 336 a 673 comuni nella zona dove è possibile etichettare le bollicine”

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