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Italia Oggi

Disfida del Prosecco ... Produttori in di fesa di nome e vitigno. Verso la Doc extralarge, per trovare un legame col territorio... “Non esiste una storia precisa del Prosecco in base alla quale si possano stabilire origini e provenienza del vitigno. Noi restiamo dell’idea che il Prosecco più pregiato sia prodotto nel Trevigiano e, in particolare, nel nostro territorio. Che, proprio in vista della riforma Ocm, vogliamo ulteriormente valorizzare anche in etichetta con un progetto avviato da tempo»: dal Consorzio di tutela di Conegliano-Valdobbiadene, il presidente, Franco Adami, risponde così a una recente intervista concessa a La Stampa da Gianni Zonin, titolare della più grande azienda vinicola italiana con quasi 2 mila ettari in sette regioni. Zonin aveva lanciato l’allarme per il Prosecco sostenendo che in mancanza di una doc interregionale riservata alla zone vocate del Veneto e del Friuli-Venezia Giulia (fra l’altro già approvata dalla giunta regionale del Veneto si aprono le porte ad altri prosecchi che potrebbero arrivare dai nuovi paesi produttori come le Americhe e i paesi dell’Est. Infatti, i loro viticoltori sono ben al corrente del successo che sta avendo in molti paesi del mondo proprio il Prosecco (quasi 60 milioni di bottiglie con un fatturato di 370 milioni di euro) e non vogliono certamente lasciarsi sfuggire l’affare.

L’allarme lanciato da un grande imprenditore come Zonin ha destato l’attenzione nel mondo del vino. Zonin ha messo l’accento sulla difesa di un vino importante che vanta un mercato consolidato e una tendenza a crescere. Ma è andato anche oltre: a parere dell’imprenditore veneto è necessario riagganciare il nome del vino a una frazione di Trieste, chiamata Prosecco, dove avrebbe avuto origine la denominazione. Lasciando tuttavia la docg all’attuale doc di Conegliano-Valdobbiadene che resta la zona più rinomata dai punto di vista della qualità. Se ciò fosse realizzato, nascerebbe una doc interregionale, e un prodotto con tanto di “griffe”. Il motivo della richiesta di Zonin è facilmente intuibile. Con la nuova Ocm vino il panorama di docg, doc, igt e altre sigle dei vini italiani subirà forti cambiamenti. Sarà sempre più difficile difendere le denominazioni, a meno di un legame tra vino e territorio. Così Zonin propone di agire in anticipo per evitare il crearsi di situazioni concorrenzialmente svantaggiose. Peraltro, l’imprenditore veneto possiede Ca’ Bolani, una tenuta in provincia di Udine dove ha piantato Prosecco. In Friuli, va detto, oggi si stimano 300 ettari di prosecco. Ma nessun produttore di vino, né vigneto, è in attività in località Prosecco. La nuova doc interregionale dovrebbe comprendere le province di Trieste, Udine, Pordenone, Venezia e Treviso. La frazione Prosecco servirà a dare un legame territoriale al vino. Anche so il vitigno che in quella località ebbe i natali aveva un altro nome: Glera.

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