Italia Oggi

Giù i consumi di alcolici. La crisi ora colpisce i night ... Un calo generalizzato dei consumi di bevande del -3,6.5% in Italia: -2,15% nel Nord Ovest, -1,65% nel Centro, -3,06% al Sud e -6,30% nel Nord Est. Questi i dati del 2008 emersi da un’indagine dei Consorzio Distributori Alimentari, realizzata in base ai consumi di bevande fuori casa e rilevata su un campione di oltre 22.000 pubblici esercizi. Da questa indagine emerge inoltre che la crisi sembra colpire in maniera più significativa i locali serali, in cui il calo dei consumi segna un preoccupante -7,30%, trascinato dal drastico calo dei consumi di alcolici (-18,36% delle birre, -10,05% dei vini speciali, -4,78%dei superalcolici) dovuto all’inasprimento delle sanzioni per la guida in stato di ebbrezza e l’ulteriore riduzione del tasso alcolico consentito. Negativa comunque la situazione anche negli altri canali: per i bar tradizionali, il colo dei consumi si attesta intorno al -3,12%; leggermente meglio la ristorazione che fa registrare solo un -2,71%. A risentire in maniera più significativa di questo crollo dei consumi sono le birre, con un crollo che sfiora il 10% con picchi del 48% nei locali serali, e i ready to drink, ormai in caduta libera, con una media del -20,17% (con un calo di oltre il 23% nel comparto dei bar del 15,27% nella ristorazione e di quasi il 18% nei locali serali). Ma anche i vini cosiddetti speciali (-6%)e gli aperitivi monodose (-6,65%) i succhi di frutta (-4,30%) stanno vivendo una stagione di crisi, in particolare nel canale dei locali serali, in cui si registrano invece percentuali positive su acqua (+1,67%), bìbite piatte (+2,48%), gasate (+0,47%,) ed energy drink (+5,04%). “Preoccupanti anche le previsioni per il 2009 e il dato relativo all’attuale inflazione, che nel settore si attesta intorno a una media del 3,08%, con picchi del 4,95% per l’acqua, del 4,37% per i vini, e addirittura del 5,60% per i vini speciali. Dati che purtroppo destinati ad aumentare, peggiorando ulteriormente una situazione di per sé già critica”, spiega Lucio Roncoroni, direttore del Consorzio Distributori Alimentari.