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Italia Oggi

Il Nobile di Adamo ... La tradizione contro il gusto internazionale. Il vino senza Cabernet e Merlot, senza l’uso di barrique, senza lieviti chimici, è prodotto da Adamo Pallecchi, settant’anni, cantiniere dell’azienda Contucci di Montepulciano. «Ho imparato a fare il vino a quando avevo 15 anni. Da allora non ho mai voluto cambiare la dizione. Il Nobile deve avere certe caratteristiche ben preci se per fragranze, profumi e colori che sono quelli di Sangovese, Canaiolo e Mammolo. Altrimenti si ottengono vini come fanno in tutto il mondo, senza personalità». Adamo Pallecchi lavora dagli anni Sessanta presso l’azienda Contucci e anche quando è andato in pensione, non ha voluto lasciare il “suo” vino. Che continua a “cullare” come il vinsanto, “Il vinsanto non si fa con lo zucchero caramellato e l’alcol. Ci sono processi segreti che si tramandano di generazioni, che fanno parte della cultura dei contadini di queste terre”. In tanti anni legato alla tradizione Pallecchi non è però rimasto chiuso nella propria cantina, un tempo una fortezza medievale nel centro del paese. “Le barriques le ho provate, mi sono informato, ho scoperto che ci possono essere fino a 15 gradi di tostatura a seconda del vitigno che deve contenere. Le ho provate ma il vino che ne è venuto fuori non mi è piaciuto, non era Nobile. E adesso sono lì, per i turisti che vengono a visitare la cantina. Il Nobile deve invecchiare in botti di rovere e affinare in bottiglia”. La ricetta di Adamo evidentemente piace. “Abbiamo una produzione di 100mila bottiglie. Circa il 60% lo vendiamo in Italia, moltissimo direttamente in cantina. Ma è molto apprezzato anche all’estero, specialmente negli Usa”, afferma Andrea Contucci che con la cugine Ginevra sono alla guida dell’azienda. Tradizione e cura dei particolari sembrano essere di casa a Montepulciano. Franco Fiorini dell’azienda Godiolo, una piccola produzione 25mila bottiglie, ama seguire di persona tutte le fasi. “Prima della vndemmia vado in giro con una moto tra i filari a togliere l’uva con i difetti, quella con la muffa, per essere scuro che non finisca nel tino”.

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