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Italia Oggi

L’Asti docg non si può fare ad Asti ... Non si potrà produrre Asti e moscato d’Asti docg nel territorio del comune piemontese. Così ha stabilito il Tar del Lazio che con apposita sentenza ha accolto - nel merito - i ricorsi presentati la scorsa estate dalla “Produttori Moscato d’Asti Associati” e dal comune di Coazzolo, sempre nell’astigiano, che contestavano il decreto legge del 5 maggio 2008 con il quale l’ex ministro alle Politiche agricole Paolo de Castro autorizzava la “denominazione garantita” e che interessava circa una trentina di ettari. Già alla fine dello scorso mese di settembre il Consiglio di Stato si era espresso sulla vicenda con un’altra sentenza la quale disponeva che per i restanti mesi dell’anno non si sarebbe potuto produrre con la docg i due noti vini dolci piemontesi ma lasciava al Tar del Lazio di esprimersi in modo definitivo sulla vicenda. Che ora si conclude in modo netto a favore della parte agricola rappresentata in consistente parte dell’“Associazione Produttori” che raccoglie circa 2300 aziende comprese anche alcune cooperative. Lo scorsa estate si erano sentiti pareri diversi. Il Consorzio di tutela non aveva contestato il decreto De Castro mentre l’assessorato regionale all’Agricoltura Mino aveva messo in rilievo - tra le altre considerazioni - come la normativa europea stabilisca che il disciplinare di un vino con la “garantita” che rechi in etichetta il nome di una determinata località non può escludere che essa sia sotto l’ombrello della stessa. E il caso dell’Asti. Nonostante la sentenza del Consiglio a fine anno le bottiglie erano uscite ugualmente con le fascette della docg contribuendo ad aumentare la tensione. Ora si fa un passo indietro. Oltre ad altri problemi che il riconoscimento della docg avrebbe comportato, l’Associazione Produttori” mette l’accento sul fatto che di vino se ne produce già troppo e il direttore Angelo Dezzani precisa che dal governo e da Bruxelles è già stato necessario nel recente passato, un robusto intervento finanziario per riportare a regime le scorte dei mosti invenduti.

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