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Nella vigna si gioca a Zona ... Mappature territoriali per capire come usare i suoli... In molte aree a denominazione d’origine sono state condotte delle zonazioni territoriali, volte a definire delle carte d’uso dei suoli, utili per scegliere quali varietà impiantare, su quali portainnesti, quali risultati qualitativi sarà lecito attendersi e infine i problemi agronomici che si dovranno affrontare. Tali studi hanno sicuramente il pregio di fornire delle indicazioni preziose per gli agricoltori ma si tratta comunque di informazioni generiche, sintetiche e sommarie. Il livello di precisione e di dettaglio richiesto all’agricoltura di qualità, in particolare alla viticoltura, è certamente superiore ma i costi per uno studio di zonazione aziendale erano alla portata soltanto delle imprese più ampie e strutturate. La novità è rappresentata dall’utilizzo di metodi geofisici innovativi per la conoscenza delle caratteristiche del suolo agricolo, utilizzando come indice di indagine il parametro inverso alla conducibilità elettrica, ovvero la resistività elettrica. Per studiare la resistività elettrica del suolo il principio di base è l’iniezione nel sottosuolo di una corrente elettrica, mediante due elettrodi di corrente, la cui differenza di potenziale viene misurata mediante altri due elettrodi di potenziale. L’unico sistema di acquisizione di dati di resistività elettrica in modo rapido e continuo per studi diagnostici in agricoltura e la viticoltura di precisione, è l’Arp (Automatic Resistivity Profiling), utilizzato in Francia dalla Geocarta, fondata nel 2001 come Spin-Off del National Scientific Research Center. L’attuale sistema provvisto di tre sensori permette di indagare contemporaneamente a tre distinti livelli del terreno i cui valori vengono rappresentati da mappe di resistività, rispettivamente a 0.5,1 e 1.7 metri di profondità, con letture sia di
variazioni laterali di un singolo strato, che in profondità grazie alla possibilità di variare la distanza tra i dispositivi di misura. H sistema Arp, trasportato da un mezzo a quattro ruote motrici, è capace di acquisire in continuo superfici di considerevoli estensioni in tempi brevi (10-15 ettari/giorno). Si ottiene così, a costi contenuti, un’identificazione delle aree omogenee secondo la resistività elettrica, parametro utile perché, secondo uno studio dell’Istituto Sperimentale per lo Studio e la Difesa del Suolo di Firenze, la resistività è correlata con la tessitura ed in particolare con la frazione fine: l’argilla. Inoltre in base ai cambiamenti di resistività si possono individuare diverse litologie, variazioni dello scheletro, dell’umidità e della salinità del terreno. Partendo dalle carte di resistività, con l’aiuto di ulteriori indagini puntuali localizzate in base ai risultati ottenuti dall’indagine elettrica, con le osservazioni del terreno e con le conoscenze del pedologo, è possibile inoltre realizzare differenti carte tematiche del suolo come la carta della profondità, la carta della tessitura, la carta della porosità, la carta della riserva utile e la carta della potenzialità vitivinicola. Si tratta di informazioni e dati utili per l’ottimizzazione delle lavorazioni, delle concimazioni e dell’irrigazione. Si potranno inoltre costruire curve di maturazione per la raccolta selettiva e la vinificazione separata delle uve in base alle aree omogenee. Anche in pre-impianto disporre di una carta d’uso dei terreni aziendali permette scelte più consapevoli e mirate, innanzitutto sui portainnesti più adatti, quindi per impostare un sistema di drenaggio efficace e una gestione dello scasso, delle movimentazioni di terra e delle lavorazioni profonde sulla base delle caratteristiche del suolo alle diverse profondità. La vite cresce praticamente in ogni tipo di terreno ma i risultati qualitativi e quantitativi migliori si ottengono solo con tecniche agronomiche di precisione, utilizzabili se si conoscono a fondo le caratteristiche specifiche dell’area, intesa come unità produttiva capace di fornire un prodotto tipico, caratteristico, unico.