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Italia Oggi

Una super-cantina toscana ... Dodici linee di ricerca per 13 aziende coinvolte... Soldi pubblici, idee di privati per dare vita alla più grande cantina sperimentale d’Europa. E’ nata a Tavarnelle Val di Pesa (Fi) da un progetto portato avanti dal Consorzio Tuscania che riunisce 13 tra le più famose aziende dell’enologia toscana (Marchesi Antinori, Tenuta Argentiera, Tenuta Le Mortelle, Barone Ricasoli, Marchesi Mazzei, Belguardo, Castello di Bolgheri, Donna Olimpia 1898, Petra, Tenuta La Badiola, Fattoria La Massa, Guado al Melo, Villa Donoratico). Obiettivo del progetto, che ha uno stanziamento di 5 milioni di euro fino al 2011,è quello di fare ricerca e innovazione in vigna e in cantina. Come sottolinea Guido Folonari, presidente del consorzio. “Il Tuscania ha sfruttato le risorse previste nei contratti di programma per consorzi di imprese dello stesso settore. Il nostro scopo è sviluppare strumenti e tecniche innovative per migliorare la qualità e la competitività dei vini”. Dodici le linee di ricerca che hanno caratterizzato la sperimentazione, prima in vigna e poi in cantina, per arrivare al primo vino proprio con la vendemmia 2008. Si va dalla gestione della chioma, alla gestione multiscala del vigneto per passare alla raccolta delle uve fino alla fermentazione e alla vinificazione vera a propria per arrivare alle tecniche di affinamento. Il progetto prevede anche linee di ricerca in tema di gestione integrata di qualità, ambiente e sicurezza e un percorso per la rintracciabilità di filiera. La cantina è attrezzata per prove enologiche su scala sperimentale con vinificatori e attrezzature di piccole e medie dimensioni in grado di poter riprodurre in scala rappresentativa, i processi di vinificazione. La struttura è la più grande realtà del settore a livello europeo. Conta su 76 vinificatori da 10 hl cadauno e 148 serbatoi da 100 litri cadauno per lo stoccaggio dei vini sperimentali. In vigna, la ricerca riguarda quattro vigneti su tre aree Doc, Chianti Classico, Monteregio di Massa Marittima e Bolgheri. Nell’indagine sono state applicate tecniche di rilevamento di proximity sensing e di remote sensing proprie della viticoltura di precisione, un metodo che fornisce 15 mila dati al giorno al centro di calcolo. Fondi per 5 milioni di euro. Struttura con 76 vinificatori e ben 148 serbatoi.

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