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Italia Oggi

Potatura verde della vite. Quanto? Quando? Come? ... La potatura verde della vite, per anni, ha rappresentato un modo per correggere errori effettuati durante la potatura invernale o nella concimazione. Oggi tale operazione assume nuovi significati, influenzando in maniera significativa la qualità delle uve in fasi fisiologiche particolarmente delicate. La sfogliatura, che tra le cure estive è certamente la più delicata, è noto può portare a un aumento del tenore zuccherino nel grappolo e a un abbassamento dell’acidità. Pratica necessaria può però risultare controproducente se viene abbattuta eccessivamente la superficie fogliare con conseguente riduzione della capacità fbtosintetica e di traslocazione degli zuccheri, in particolare se le foglie asportate si trovano immediatamente sopra i grappoli. Così pure la sfogliatura influenza la composizione acidica, in virtù della maggiore demolizione dell’acido malico nei grappoli esposti al sole. Le ricerche concordano che è utile non scendere sotto i 1,32 metri quadrati di superficie fogliare per ogni chilogrammo di uva prodotta per le forme di allevamento ridotte, 2,14 per quelle espanse. Si tratta di informazioni spesso trascurate dai viticoltori che prediligono sfogliare abbondantemente, in particolare in prossimità dei grappoli, per impedire i ristagni di umidità che favoriscono gli attacchi di botrite. L’irradiazione diretta dei raggi solari dei
grappoli crea inoltre condizioni avverse per l’instaurarsi dell’oidio e quindi la sfogliatura viene considerata un ottimo “trattamento” preventivo contro alcune delle principali patologie estive ed autunnali. La sfogliatura può essere anche molto precoce, in primavera, quando la massa di vegetazione risulta molto abbondante, tanto da coprire completamente i grappoli in formazione. In questa fase è però consigliabile procedere con l’eliminazione delle foglie basali, più vecchie, per poi proseguire soltanto qualche giorno prima della vendemmia, perché le alte temperature sui grappoli esposti al sole causano una veloce degradazione dei precursori aromatici. Operazioni meno complicate sono la cimatura, la sfemminellatura e la scacchiatura. Se la sfogliatura viene spesso effettuata a mano, nonostante esistano apposite attrezzature; a soffio, ad aspirazione e ad essiccazione, per la cimatura di frequente si vedono in azione barre falcianti che tuttavia devono essere ben calibrate e regolate, onde evitare che tale potatura verde risulti troppo intensa, specie nel post allegazione, pregiudicando così peso dei grappoli e grado zuccherino. La sfemminellatura è operazione particolarmente utile sulle viti più vigorose e viene generalmente effettuata in pre vendemmia per garantire sufficiente arieggiamento ai grappoli È però possibile intervenire anche netta fase fenologica prefiorale, con prudenza, ottenendo una riduzione della colatura e una buona produzione. Infine è consigliato effettuare la scacchiatura dei germogli nati da gemme controcchio che potrebbero generare grappoli di qualità scadente.

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