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Italia Oggi

Tanto marketing e Prosecco ... Tra pochi giorni sarà pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale la normativa che regolerà il nuovo mondo del Prosecco in Italia, con le due regioni (Veneto e Friuli) e le nove province che, sole, potranno produrre questo vino nella versione doc e le due aree, Conegliano e Valdobbiadene e Colli Asolani, che potranno fregiarsi della prestigiosa docg.
Ma nell’area storica di Conegliano e Valdobbiadene si pensa già al futuro, che non è solo tecnico, ma progettuale. Un futuro fatto con un nuovo modello di comunicazione strategica, che sarà spalmato almeno nell’arco dei prossimi quattro-cinque anni e che è stato approvato giovedì dal consiglio di amministrazione del Consorzio di tutela. Un piano che ha visto impegnato, per molti mesi, lo studio Di Robilant, che ha agito in costante sinergia con vertici e base del consorzio e le forze che agiscono sul territorio.
Il piano, che ora andrà riempito di contenuti concreti, si muove su quattro linee guida: la prima riguarda la comunicazione interna. Da anni il Consorzio, guidato da Franco Adami, lavora a stretto contatto con i produttori: un lavoro non sempre semplice, ma che ha portato a una crescita omogenea della qualità e a un sentire comune. Ora questo appeal andrà accentuato e tutti i produttori si dovranno impegnare in un’azione coordinata di comunicazione, pur nel rispetto delle singole strategie commerciali, soprattutto all’estero. In seconda battuta, ma già nei prossimi mesi, sarà avviata una nuova campagna per far comprendere agli specialisti del settore, nazionali ed esteri, il salto di qualità fatto dal Prosecco docg di Conegliano e Valdobbiadene e quali sono i valori profondi e secolari che ne sono all’origine. Terzo braccio di questa strategia sarà quello di accelerare sulla conoscenza del territorio. Uno sforzo che vedrà impegnati non solo i viticoltori, ma tutte le forze economiche, il mondo della cultura e del turismo, le pubbliche amministrazioni. Obiettivo: far conoscere, anche per motivi diversi, le bellezze e la qualità della zona grazie anche al Prosecco docg. La grande mostra su Cima da Conegliano, ( che si aprirà nella prossima primavera e che resterà aperta per sei mesi sarà il primo banco di prova di questa politica dell’accoglienza. Solo quando questi strumenti avranno dato i loro frutti, si potrà pensare a un tradizionale piano di comunicazione del prodotto, con campagne stampa o tv. “Abbiamo voluto darci delle priorità operative”, sottolinea il presidente Adami, “per capire come, dove e perché muoverci. Sarà un lavoro molto duro, che ci impegnerà tutti per lungo tempo”.

Abbiamo capito”, dice a sua volta il direttore del Consorzio Giancarlo Vettorello, “che tutto quello che abbiamo fatto finora non era poi così male; ora dobbiamo accelerare, far capire ancor più al mondo i valori, che sono alla base del successo del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene nel mondo”. Intanto, per muovere i primi passi, saranno presto a disposizione 700 mila euro, metà forniti dai produttori e metà dalla regione Veneto, attraverso i fondi europei Ocm: serviranno per due campagne mirate extra Ue, una negli Stati Uniti e una in Svizzera. Ma quanto costerà l’intera campagna? Cifre per ora non se ne vogliono fare. L’impegno, rispondono al Consorzio, sarà rilevante, ma lo quantificheremo di volta in volta su singoli progetti.

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