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Italia Oggi

Enzimi e resine fanno vino ... Sì ai reagenti nei trattamenti enologici, solo se doc... La commissione Ue approva i regolamenti su etichettatura e pratiche enologiche... Per i trattamenti enologici di stabilizzazione del vino potranno essere utilizzati solo resine ed enzimi registrati negli appositi elenchi, non si potrà ottenere il rosato miscelando bianchi e rossi da tavola e regole stringenti di ammissibilità per la registrazione (e quindi tutela) delle menzioni tradizionali. Sono queste le novità contenute nei testi definitivi dei regolamenti applicativi dell’Ocra vino “sulle indicazioni geografiche, menzioni tradizionali etichettatura e presentazione” e “sulle pratiche enologiche”, approvati dalla Commissione europea il 19 giugno scorso. Il regolamento sull’etichettatura consente alla filiera vitivinicola europea un quadro giuridico nuovo che stimola la competitivita delle aziende e migliora la qualità dell’offerta per tutte le categorie di vino con o senza indicazione geografica. Merito del nuovo sistema di registrazione e protezione a livello europeo che permetterà alle IG dei vini comunitari di rinforzare il loro ruolo attraverso la valorizzazione delle singole specificità. Nello specifico sono da considerare le novità relative alle procedure di certificazione e di controllo per i vini ottenuti da vitigni da tavola. Per utilizzare la menzione tradizionale sarà necessario escludere la genericità del nome, vale a dire poter ricondurre il concetto di tradizionalità ad particolare metodo di produzione o invecchiamento, ad una provenienza territoriale specifica, ad vitigno o ad varietà d’uva. Per quanto riguarda le pratiche enologiche, l’aspetto, più importante è rappresentato dalla certificazione e dal controllo sui trattamenti effettuati sul vino
che devono rispecchiare le prescrizioni del regolamento e del codice elaborato dall’OIV (organizzazione internazionale della vite e del vino). Quest’ultimo, essendo messo a punto e riconosciuto a livello internazionale, dovrebbe favorire la conoscenza e l’apprezzamento del vino europeo in molti mercati extraeuropei. Fra le novità, la regolamentazione dell’uso di resine e enzimi per migliorare la qualità del vino dealcolizzandolo e riducendone il tasso dell’acido tartarico e il divieto del melange fra bianchi e rossi per ottenere il rosé. Secondo la nuova disciplina, i vini rosati potranno essere ottenuti solo dalla fermentazione di 12/24 ore dei mosti sulle vinacce di uve a bacca rossa o, alternativamente, il taglio fra bianchi e rossi in fermentazione. Vietato il taglio fra vini finiti ( pronti per il consumo). Per quanto riguarda la stabilizzazione della presenza di acido tartarico nel vino, questa deve essere fatta utilizzando resine scambiatori di cationi soltanto su una frazione minima del vino, necessaria per ottenere la stabilizzazione. Le resine devono essere conformi alle prescrizioni del Codex enologico internazionale pubblicato dall’OIV e non devono comportare alterazioni eccessive della composizione fisicochimica e delle caratteristiche organolettiche del vino.

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