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Italia Oggi

Il brindisi diventa profumato ... Tutti devono puntare all’eccellenza. Anche un prodotto della tradizione popolare racchiude in sé un’anima nobile da valorizzare. È questa l’idea che ha reso celebre il Sangiovese dell’azienda vinicola Umberto Cesari. Una tradizione di famiglia, quella del vino, giunta alla terza generazione. Infatti il fondatore Umberto aveva deciso di aprire l’azienda con sua moglie Giuliana nel 1964: una passione, più che una professione, ereditata dal padre, commerciante di vino a Bologna nel dopoguerra. Un’amore tramandato di padre in figlio, che da tempo ha conquistato Giamnaria, classe 1975, oggi impegnato nell’export dell’azienda, con un’attenzione particolare a quelli che potrebbero diventare mercati strategici per il mondo del vino come Brasile, Russia e India.
Conoscere nuovi luoghi è sempre stata una passione di Gianmaria, che ha iniziato a viaggiare per il mondo con il progetto Erasmus andando a studiare per un anno a Siviglia, in Spagna. Un curriculum studiorum di alto livello: infatti, dopo la laurea in economia all’università di Bologna, ha seguito un corso post laurea presso il Trinity College di Dublino per poi conseguire l’Mba alla Pepperdine University di Los Angeles. Un percorso che gli ha permesso di affinarsi prima di iniziare a lavorare nell’azienda di famiglia.
“L’azienda è situata sulle colline che dominano l’antica Via Emilia, al confine tra Emilia e Romagna”, spiega Gianmaria. “Qui, a Castel San Pietro Terme, è iniziato tutto. Dai 20 ettari del primo podere oggi siamo arrivati fino a circa 120 ettari distribuiti su cinque poderi (Casetta, Parolino, Ca’ Grande, Laurento e Tauleto), dove sono coinvolti un totale di 21 dipendenti che raddoppiano con l’alta stagione”. In oltre 40 anni l’azienda è cresciuta, facendosi apprezzare molto all’estero. “Oggi produciamo circa 2 milioni di bottiglie all’anno, che sono distribuite in 52 paesi. Il 70% della produzione viene esportato all’estero tra Stati Uniti, Messico, Caraibi per il 50%, Europa per il 30% e il restante 20% in altri paesi. La filosofia dell’azienda è quella di creare un vino di grande qualità da un’uva che fa parte dell’antica tradizione popolare della Romagna, e che è arrivato sulle tavole di tutti i lavoratori della Pianura Padana. L’intuizione è stata quella di valorizzare qualcosa che già esisteva e diffonderlo nel mondo attraverso una rete distributiva propria”. Il punto di forza della Cesari, oltre a un prodotto premium, è la diffusione capillare con agenti dipendenti. “Nel 2003 abbiamo deciso di coprire tutta la filiera, dalla produzione fino agli agenti, per essere più vicini al mercato: i clienti sono sempre più esigenti e i tempi sempre più stretti. Avere i nostri distributori ci garantisce una presenza sul territorio più radicata e tempi di consegna più rapidi”. La rete conta su quattro uffici di proprietà (Bruxelles, Montreal, Città del Messico e l’ultimo aperto a Monaco di Baviera) e per il futuro la volontà è quella di continuare su questa strada.

La vite in casa Cesari è veramente la fonte della vita e ispira persine la bellezza. Infatti il ramo femminile della famiglia, la mamma Giuliana e la secondogenita Haria, hanno progettato e sviluppato Tauleto Fragrance, una linea di prodotti ispirati al sapore e al profumo del Sangiovese. L’eau de toilette racchiude le note olfattive che esaltano i toni di uva, arancia, mandarino ma anche legno, muschio e humus, tipiche note presenti nel vino invecchiato in barrique. “La linea di prodotti cosmetici è a base di polifenoli di uve rosse estratti dai nostri vigneti. Inoltre c’è una linea di prodotti dedicati ai centri termali e alla spa”.

Oltre a quello per il vino, Gianmaria ha un altro grande amore: lo sport. “Mi piace il calcio, Roberto Baggio è stato uno dei più grandi campioni del mondo che ha dato lustro alla nostra squadra: il Bologna. Ma la mia grande passione è da sempre il basket e sono tifoso della Virtus. Ricordo con grande gioia il periodo d’oro degli anni ‘90, quando Bologna è stata la capitale della pallacanestro italiana ed europea grazie a campioni come Brunamonti, Danilovic o Ginobili e Jaric. Un momento magico”. Alla domanda su che cosa avrebbe voluto fare in un’altra vita, la mano grande di Gianmaria afferra la palla da basket e simula un tiro. Non lo dice a parole, ma il suo sguardo è quello di un giocatore che sente il cronista del palazzetto gridare: “E la Virtus vince grazie a una bomba da tre di Cesari”.

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