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Italia Oggi

Cevico tenta la via detta qualità su larga scala ... Per Cevico, il terzo produttore di vini del nostro paese, specialista in quelli della Romagna prodotti dai suoi 4.500 soci conferitori, le due nuove etichette firmate Tenuta Massellino: il bianco 147slm (uno chardonnay in purezza) e il rosso 158 slm (un blend di sangiovese 70% e cabernet sauvignon 30%), non vogliono essere i capostipiti dell’ennesima linea di vini di qualità a “tiratura” limitata, destinati a perdersi in un mercato già alle prese con un surplus d’offerta. “Al contrario”, spiega Ruenza Santandrea, presidente di Cevico, “dietro al progetto Tenuta Massellino c’è un disegno preciso: dimostrare che la vitivinicoltura romagnola ha recuperato il ritardo che scontava in fatto di qualità ed è ora pienamente in grado di presentarsi sul mercato con vini ottimi. Certo, la congiuntura non è delle più favorevoli, ma noi sentiamo fortemente il mandato di valorizzare il lavoro dei soci viticoltori, e con Tenuta Massellino intendiamo dare il nostro contributo a elevare l’immagine e il vissuto dei vini romagnoli ”. Tenuta Massellino con i suoi 12 ha di vigne (più altri 4 in fase di reimpianto con sangiovese e albana) su una dorsale collinare affacciata sulla pianura tra Modena e Faenza, a monte di Castelbolognese, non è intesa, insomma, come una cash flow. “Dall’attuale produzione di 40-50 mila bottiglie”, chiosa Santandrea, “potremo arrivare un domani al massimo a 100 mila. Qui piuttosto porteremo avanti progetti di sperimentazione, i cui risultati saranno messi a disposizione di tutto il mondo vitivinicolo romagnolo. Tenuta Masselina promuoverà un intenso interscambio con alcune realtà didattiche del territorio e vorremmo anche realizzarvi una banca della biodiversità vitivinicola romagnola”. Nel frattempo nella cantina della tenuta si sta afflando in legno il Masselina rosso, un sangiovese riserva 2008, in uscita nel 2011. Mentre per la primavera 2010 sarà pronto il Masselina
bianco (chardonnay e trebbiano). “E alla prossima vendemmia”, anticipa Santandrea, “oseremo, proponendo un trebbiano in purezza d’alto livello”. In Cevico, invece, stanno chiudendo i conti dell’esercizio che terminerà il 31 luglio. “Dovremmo chiudere con un +25-30% sull’esercizio precedente (86 milioni di euro, ndr)”, anticipa Santandrea, “grazie all’ottimo andamento dei vini in brik, e alla crescita del brand Galassi e dei vini in bottiglia. Quello che ci preoccupa, è il prossimo anno... ”.

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