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Italia Oggi

Apofruit si lancia sull’uva ... Senza semi... Dopo un avvio al rallentatore nel passato biennio, per la scarsa disponibilità del materiale vivaistico, quest’anno decollerà il progetto uva da tavola apirene (ossia senza semi) di Apofruit Italia, la cooperativa ortofrutticola cesenate cui aderiscono oltre 4.300 agricoltori per una produzione dl 236 mila tons e un fatturato 2008 dl 192 mlioni di euro (243 milioni, se si considera anche il valore della produzione delle controllate Canova e Moc Mediterraneo). Un progetto imperniato sulla coltivazione in Italia di varietà di uva apirene particolarmente dolci (grado brix compreso fra 18 e 20 punti contro una media di 14-15 punti di quella convenzionale) grazie alla partnership con il produttore e breeder californiano Sun World. “Per poter remunerare adeguatamente i produttori nostri soci”, dichiara a ItaliaOggi Renzo Piraccini, direttore generale di Aproftuit Italia, “è d’altronde imprescindibile orientarsi su varietà innovative in grado di garantire una più alta valorizzazione del prodotto sul mercato. E ciò vale a maggior ragione in questo momento di difficoltà per la frutta estiva, le cui quotazioni sono oggi pari al 50% dei costi di produzione per l’effetto combinato della sovrapproduzione in presenza di un calo del consumi”. L’areale destinato alle varietà di uva apirene in Puglia è previsto che raddoppierà quest’anno, passando dagli attuali 10 a 40 ha. Di conseguenza la produzione dovrebbe salire dalle 700-1.000 tons a 5 mila tons di qui al 2012. Le varietà di uva senza semi saranno commercializzate sotto il brand top di gamma di Apofruit Italia, Solarelli, e potranno spuntare quotazioni superiori di 1 euro/kg rispetto all’uva dl tipo tradizionale. “Contiamo molto su tre varietà già coltivate su vasta scala”, spiega Giuseppe Sicuro, responsabile del progetto uva da tavola di Apofruit Italia, “come Sofia, una bianca tardiva con sapore di moscato, Midnight beauty, una nera precoce dagli acini molto grandi e dal sapore neutro, e Scarlotta, una rossa tardiva, pure con acini grandi. Introdurremo però anche una quarta varietà di uva apirene nera, Sable, dal sapore ottimo ma agronomicamente più difficile da gestire”.

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