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Italia Oggi

Vignaioli piemontesi fra ottimismo e negoziati ... In Piemonte la vendemmia si annuncia positiva sia nelle Langhe e nel Monferrato come nelle province del nord nel territorio compreso fra il Canavese e le colline novaresi. Chardonnay e altre uve che servono per produrre spumanti sono già state raccolte mentre la prossima settimana toccherà al moscato con il quale si produce sia l’Asti spumante che il moscato a tappo raso, entrambi docg. Proprio in coincidenza con la vendemmia e decisamente in ritardo rispetto agli anni scorsi, questa mattina (mercoledì) dovrebbe essere raggiunto in regione a Torino l’accordo interprofessionale tra l’industria e la parte agricola che stabilirà il prezzo delle uve di quest’anno. La trattativa va avanti da due mesi e a fine luglio era stata sospesa vista la resistenza degli industriali ad aumentare il prezzo della materia prima. Il 2009, oltretutto, è un anno particolare perché ormai da qualche tempo si parla di un rilancio dell’immagine soprattutto dell’Asti spumante che non può prescindere da un aumento anche della retribuzione delle uve. Spostiamoci nella zona del Barolo e del Barbaresco e qui il presidente dell’omonimo Consorzio di tutela, Claudio Rosso annuncia buone previsioni. Il dolcetto sarà il primo ad essere vendemmiato in settembre, prima dello scorso anno, e poi seguiranno la barbera e i nebbioli. “Ci attendiamo un tempo favorevole anche in settembre e”, aggiunge, “nonostante il caldo afoso e l’estate iniziata praticamente già a maggio il problema idrico si è posto in misura inferiore rispetto al 2008 poiché l’inverno è stato copioso di neve. Le uve nebbiolo sono molto belle anche se ce n’è un po’ meno dello scorso anno”. Una novità è rappresentata dall’Ocm vino che autorizza la diminuzione del grado alcolico per alcuni vini che probabilmente saranno consumati per un pasto veloce. “Il grado”, spiega ancora Rosso, “potrebbe anche arrivare ad appena 7,50 ma anche nell’Albese”, assicura, “ci si sta attrezzando per poter usufruire di questa nuova opportunità”. Il problema del mercato è sempre di attualità. “Di vino invenduto ce n’è sempre una quantità consistente e le norme sempre più rigide sul consumo dell’alcol”, commenta Eugenio Arlunno, produttore di Ghemme docg nonché amministratore della “Vignaioli Piemontesi” che raccoglie alcune grandi cooperative della regione, non favoriscono certamente il consumo. Una buona vendemmia si annuncia anche per i nebbioli dai quali nasceranno, dopo l’invecchiamento, lo stesso Ghemme e il Gattinara entrambi docg. “Nel 2008 causa la grandine”, aggiunge Arlunno, “la quantità di uve fu molto bassa, quest’anno stiamo tornando a livelli normali”. Infine ancora alcune previsioni sulla vendemmia di un altro importante vino “bianco” che è l’Erbaluce di Caluso anch’esso docg. Al Consorzio di tutela annunciano una vendemmia di buona qualità anche se storcono il naso di fronte alla possibilità che l’Erbaluce possa comparire sulle etichette delle “Colline novaresi” doc come richiesto dai produttori locali. Sarà il Comitato vitivinicolo nazionale a esprimersi in via definitiva dopo l’ok già dato dalla Regione.

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