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Italia Oggi

Le petit Champagne degli Abruzzi ... Il Montonico, vino del Teramano, antico nobile decaduto... Dalle uve D’oro e Rocciapoluto un nettare gustato fin dai coloni romani. Oggi in cerca di riscatto... Un recente articolo del New York Times elogiava e “scopriva” il vino Vermentino prodotto in alcune regioni italiane come esempio di valorizzazione di alcune realtà enologiche autoctone che, per bontà della produzione e originalità dei territori, hanno ancora molto da dire ai consumatori nei confronti dei più noti e per certi versi più conosciuti Pinot, Chardonnay... È tempo che anche la stampa straniera, e non solo, si accorga di quel grande potenziale dei vini provenienti da realtà viticole cosiddette “minori”, in territori ristretti ma ricchi di unicità. Un esempio da prendere a modello ci viene dall’Abruzzo che da alcuni anni, per volontà di lungimiranti produttori e dell’ente Regione, hanno iniziato ad affiancare al Montepulciano anche dei piccoli gioielli enologici: un esempio il vino bianco Montonico nell’entroterra teramano. Un vino antico e nobile oggi rivalutato a livello regionale che ha solo bisogno di riaffacciarsi sui mercati internazionali. In cerca, quindi, dei fasti e dei successi che già gli erano riconosciuti anni addietro. Nulla di più! Un vino le cui origini risalgono ai tempi dei coloni romani. Da ulteriori testimonianze del Catasto dei primi del ’600 si parla di una terra floridissima in virtù delle uve atte a produrre il Montonico. Venivano rinnovati i luoghi di conservazione del vino e costruite nuove botti in rovere di grandi capacità (anche cento salme di mosto), in quanto le richieste crescevano e anche molti paesi d’Oltralpe richiedevano questo vino. I francesi, in particolare, trovavano il vino particolarmente fresco, armonico e profumato da chiamarlo “le petit Champagne!”. All’epoca lo stesso ministro dell’agricoltura indicava il Montonico come un vino da divulgare tra gli agricoltori, in quanto le rese produttive erano buone in confronto agli altri vitigni. Molti paesi europei iniziarono ad apprezzare questo vino bianco che giunse anche a quote di export di oltre 20.000 qt! Un successo che dai primi decenni di questo secolo ha subìto un decremento per una serie di ragioni sociali
e per la diretta concorrenza con il Montepulciano d’Abruzzo e il Trebbiano. Il Montonico è un vino oggi prevalentemente coltivato nella comunità di Bisenti, Cermignano e Cellino Attanasio. L’uva destinata a questo vino dalle antiche origini si presenta sotto una duplice veste: la tipologia a “uva d’oro” con grappoli grandi e diffusi in collina, e il tipo “rocciapoluto” con altrettanti grappoli grandi ma presente nelle aree fresche di collina e di pianura. Altre differenze sono insite nel colore, nel tenore di zuccheri e nell’acidità del succo con una considerazione riconosciuta dagli stessi produttori che il vino migliore lo si ottiene dai grappoli esposti a mezzogiorno. Il grappolo, come dicevamo, è comunque grande, la buccia sottile, resistente, di color verde ambrato che tende a divenire giallo dorato con spunti che giungono al rossastro nel caso di esposizione diretta del grappolo. Curiose ma non bizzarre per l’epoca le tecniche di moltiplicazione della vite come la “travoccatura” e la “rnalemessa”, che sostanzialmente consistevano nell’interrare parte dei tralci in modo che la vite fruttificasse poco sulle gemme basali spingendo invece sugli “occhi” più fruttiferi, in modo da incidere sulla produttività e limitare la crescita incontrollata di grappoli troppo serrati e favorevoli ad attacchi fungini. La maturazione delle uve è tardiva: da alcuni vignaioli sono utilizzate in via complementare anche per produrre dell’ottimo spumante. Ricerche clonali durate anni hanno permesso di selezionarne in purezza il clone. Il colore del vino è paglierino dorato dal profumo vinoso e dal sapore secco e gradevole. Un vino per cui vale la pena fare una deviazione dall’affollata costa adriatica e addentrarsi all’interno delle colline teramane per assaporare gli aromi e l’unicità di un prodotto che difficilmente a breve (aimè!) troverete nella distribuzione sotto casa.

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