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Italia Oggi

Le domande di Zaia senza risposta ... Nessuna risposta alle dieci domande che il ministro Luca Zaia ha posto a sostegno delle sue affermazioni che “bisogna finirla di considerare ubriaco chi beve due bicchieri di vino” (si veda ItaliaOggi di giovedi, tre settembre2009). Secondo il ministro la causa principale degli incidenti è da ricercare altrove, ci sono le violazioni del codice della strada, l’eccesso di uelocìtà, la stanchezza, la distrazione, causata spesso dal cellulare e dal fumo, oltre che l’abuso di farmaci. Senza parlare delle droghe e dei superalcolici o del volume troppo alto dell’autoradio e altre cause ancora come la cattiva manutenzione delle strade. Le dichiarazioni avevano scatenato molti consensi da parte del mondo del vinoe qualche polemica, nel mondo sanitario. La soluzione alla discussione sul tasso alcolemico potrebbe arrivare dalla proposta dell’Accademia italiana della vite e del vino di calcolare un tasso su misura, tarato sulle caratteristiche di ciascun individuo, magari da scrivere direttamente sulla patente. L’idea, seppur difficile da sviluppare in maniera scientifica, fa parte dei gruppi di lavoro dell’Accademia. Ma come ha sottolineato il professor Francesco Orlandi a ItaliaOggi, la difficoltà è legata alla “mancanza di fondi per la ricerca e all’assenza di una lobby che la solleciti”. Il professor Orlandi definisce “suggestiva” l’idea di un tasso personatizzato. “La domanda se ci sia speranza di un qualche punteggio individuale per l’alcol merita interesse anche se l’attenzione della ricerca, oggi viene rivolta prevalentemente al rischio genetica di alcol-dipendenza, sugli effetti negativi dell’alcol”. Ovviamente il calcolo non è facile, non deve essere sottovalutata la considerazione del fatto che “ogni individuo risponde in maniera diversa agli stimoli” e poi il “vino si beve normalmente in compagnia di altri alimenti, che ne condizionano assorbimento e digestione”. Di certo c’è, come evidenzia il professore, che “ l’uso moderato di alcol protegge dalla demenza senile, i flavoidi proteggono i neuroni dallo stress ossidativo, e la quercetina rallenta l’invecchiamento cerebrale”.
E se per il direttore dell’Osservatorio nazionale alcol dell’Istituto superiore di sanità, Emanuele Scafato, “l’alcol è la prima causa di morte tra i giovani sotto i 24 anni” e “non esistono livelli sicuri di alcol per mettersi alla guida, l’unica sicurezza è non bere, neanche due bicchieri di vino”, occorre allora educare i giovani a bere in maniera consapevole. Come ha detto lo stesso ministro e come ha sottolineato Fabio Carlesi, direttore dell’Enoteca Italiana: “Dobbiamo educare i giovani al corretto consumo dei vino, non puntare sulla tolleranza zero”.

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