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Italia Oggi

Al vino la nuova governance ... Addio albo imbottigliatori. Doc e Docg saranno Dop... Il presidente del Cnv, Martelli, anticipa la bozza di attuazione della nuova Ocm... Un mercato all’ingrosso
che si prospetta in calo fra il 10 ed il 20%, una vendemmia che necessita ancora di qualche settimana per dirsi ottima, il primo passo ufficiale per la modifica della legge n.164/1992 e un decreto ministeriale che darà una mano a velocizzare l’attività del Comitato Nazionale Vini. Quattro pillole tratte da una chiacchierata con Giuseppe Martelli, presidente del Cnv e di Assoenologi.

Domanda. Molte le richieste per la distillazione di crisi e l’estirpo per la campagna 2009. Produrre non è più remunerativo per l’azienda agricola?

Risposta. A decidere è il mercato e in parte la produzione. Se il mercato domanda un certo vino questo tiene le quotazioni e remunera la produzione. Chi non vende deve smaltire. Ma la distillazione non è una panacea, risolve solo la contingenza. Quest’anno, per fare un esempio, il mercato all’ingrosso subirà un decremento fra il 10 ed il 20%. Si salveranno il prosecco grazie al recente restyling e l’Asti ed il Brachetto che contano sugli accordi interprofessionali. La produzione 2009, invece, dovrebbe essere ottima sia in quantità che in qualità. Come l’anno scorso dovremmo restare sui 46 milioni di ettolitri. Uso il condizionale perché queste settimane e l’andamento climatico potrebbero ancora incidere sulle rese.

D. Come va la metabolizzazione dell’Ocm vino?

R. Qualche giorno fa il Mipaaf ha presentato alle regioni la prima bozza dell’articolato che modificherà la legge n. 164/1992. Il 29 settembre io la presenterò al Comitato e il 5 ottobre alle organizzazioni agricole e sindacali interessate. Senza entrare nel dettaglio, le novità riguarderanno la soppressione dell’albo degli imbottigliatori che è rimasto inattuato, la sburocratizzazione delle procedure, la riduzione dei membri del comitato che ora sono 39 ed un posticipo al 31 dicembre 2011 della sua attuale composizione, l’armonizzazione della disciplina delle denominazioni di origine del vino con quella delle altre produzioni di qualità dell’agroalimentare, una centralizzazione della raccolta dei dati che poi verranno distribuiti agli uffici periferici, una chiarificazione sul fatto che Doc e Docg non scompaiono ma cambiano ombrello, da Vpqrd a Dop.

D. Ed il lavoro del Comitato che presiede?

R. Bene ma difficoltoso. Abbiamo ricevuto entro il 1 agosto scorso 320 richieste, di cui oltre l’80% negli ultimi due mesi utili. Di queste: 23 sono modifiche di Docg, 175 di Doc, 46 di Igt, 25 sono nuovi riconoscimenti di Docg, 42 proposte di Doc e 9 di Igt. Delle 320 domande di modifica e di riconoscimento solo di 20 è stato possibile concludere l’iter rapidamente e con successo. Le altre 300 sono ferme perché incomplete. Abbiamo già iniziato a richiedere le integrazioni, che, in alcuni casi, sono poderose. Per questo il ministero proprio ieri (mercoledì 16) ha manifestato l’intenzione di emanare quanto prima un Decreto con cui fissare un termine perentorio, non so se di 6 mesi o un anno, per richiedere la trasmissione dei documenti mancanti. Se il termine non verrà rispettato, la richiesta verrà restituita al mittente.

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