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Italia Oggi

Ocm vino, Pavia rilancia la qualità ... Convegno per i 50 anni della doc Oltrepò... Puntare alla semplificazione amministrativa, creare sinergie territoriali, entrare subito in sintonia con le normative europee che, con la recente entrata in vigore dell’Ocm vino, faranno aggio su quelle nazionali. Sono queste le principali indicazioni emerse dal convegno svoltosi a Pavia domenica, nell’ambito dell’Autunno Pavese e che ha celebrato i 50 anni della doc Oltrepò pavese. Tra i relatori, coordinati da Giacomo de’ Ghislanzoni Cardoli, già parlamentare e presidente della commissione agricoltura della camera e attuale presidente della Camera di commercio di Pavia, Giuseppe Martelli, presidente del Comitato nazionale vini del ministero dell’agricoltura e direttore generale di Assoenelogi, Giuseppe Fogliani, storico di patologia vegetale dell’università Cattolica di Piacenza, Corrado Barberis, presidente dell’Istituto nazionale di sociologia rurale e Roberto Daffonchio, dirigente della struttura Ocm della d.g. agricoltura della regione Lombardia. Le nuove norme introdotte con l’Ocm vino impongono non solo un diverso approccio alla gestione dell’intera filiera, ma anche un netto salto di qualità nella produzione e nella sinergia tra produzione e territorio. Un salto di qualità con tempi stretti, per far sì che i problemi siano risolti in sede nazionale e non, come avverrà in seguito, a livello comunitario. Le problematiche che ne derivano sono particolarmente sentite in una provincia, come quella di Pavia, che ha nel settore risiero e in quello vitivinicolo le sue eccellenze agricole: con il primo è leader europeo nella produzione, nel secondo è leader lombardo, con una superficie vitata di 13.295 ettari su un totale di 22.807 (58%) e con 3.689 produttori su un totale di 11.767 (31%). Pavia è dunque provincia pilota in questo sforzo di ammodernamento e di crescita della qualità e lo dimostra la politica fin qui svolta dal Consorzio di tutela, guidato dal presidente Paolo Massone e dal direttore Carlo Alberto Panont. Una politica che ha portato, nei mesi scorsi, all’ottenimento della docg per lo spumante metodo classico e alla sempre più marcata valorizzazione dei Pinot nero, di cui l’Oltrepò pavese è il maggiore produttore in Italia. Ma occorre agire con ancora maggiore precisione e puntualità, come ha indicato Roberto Daffonchio. Ancora troppe richieste di modifica ai disciplinari giacciono al ministero e molte riguardano le produzioni oltrepadane.

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