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Italia Oggi

Terre di Chieti senza Nero ... L’Igt “Terre di Chieti” vinificherà solo nel territorio abruzzese, ma non con il Nero d’Avola. Accolte dal Comitato nazionale vini le modifiche richieste dalla Regione Abruzzo al disciplinare di produzione della Igt “Terre di Chieti” che adeguano sostanza e forma del documento alle novità normative nazionali ed europee. Le variazioni principali, come anticipato, riguardano la zona di vinificazione e le nuove tipologie di vitigno ammesse, singolarmente o assieme ad altra varietà, rispettando in questo caso precise condizioni. Da ora in poi, tenendo conto delle nuove disposizioni nazionali sull’etichettatura degli Igt, sarà, infatti, possibile effettuare le operazioni di vinificazione solo entro il territorio amministrativo della regione, il superamento dei limiti geografico e amministrativi determina la perdita del diritto all’indicazione geografica tipica per tutto il prodotto. Le varietà, come detto, si arricchiscono. Alle preesistenti se ne aggiungono altre sette: Fiano, Manzoni bianco, Passerina, Trebbiano, Vermentino, Primitivo e Syrah. Non entra il Nero d’Avola. L’inserimento di nuove tipologie determina necessariamente degli aggiustamenti sia sulle rese, che sul titolo alcolometrico volumico minimo, che sulle condizioni per l’indicazione in etichetta dei vitigni. Per le rese, viene ridotta la produzione massima per ettaro, portandola da 26 a 20 ton/ha per le tipologie rosso e rosato, e da 26 a 22 ton/ha per la tipologia bianco. Per quelle con specificazione di vitigno si passa da 24 a 18 ton/ha. Il titolo alcolometrico volumico al consumo viene innalzato per tutte le tipologie di un 0,5%, portando: a 10% vol per il bianco, a 10,5% vol per i rossi e rosati e ad 11% vol per tutte le tipologie con specificazione di vitigno. Per quanto riguarda l’etichettatura, l’indicazione di due vitigni richiede una percentuale minima del 15% di uve utilizzate, il rispetto delle percentuali di resa e di titolo alcolometrico volumico minimo come da disciplinare e l’indicazione prioritaria in etichetta del vitigno più “utilizzato”.

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