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Italia Oggi

In Asia il lusso non ha crisi ... A Hong Kong all’asta un diamante da 4,7 mm di €... Crescono il potere d’acquisto e i miliardari. Con l’eccezione del Giappone... Il mercato del superlusso
ha un nuovo epicentro: l’Asia. Nel continente asiatico infatti il potere d’acquisto di beni di lusso è cresciuto via via negli ultimi anni, ma ha avuto un vero e proprio boom con la recessione mondiale. Prova ne è il fatto che la casa d’aste Christie’s per la vendita all’incanto di “Vivid Pink”, un diamante rosa di cinque carati valutato tra i 3,4 e i 4,7 milioni di dollari, anziché New York o Ginevra ha scelto Hong Kong: una destinazione ormai considerata al “top” per le vendite di gioielli, pietre preziose e vini di prestigio, stando a Christie’s e alla rivale Sotheby’s. Rolls Royce, che ha fatto il suo ingresso sui mercati asiatici nel 2003, il mese scorso ha presentato proprio a Hong Kong la sua nuova Ghost da 250 mila dollari: ebbene, nonostante le tasse che praticamente ne raddoppiano il prezzo, la prestigiosa casa automobilistica ha registrato la bellezza di 20 ordini.
I fabbricanti di auto di lusso lo scorso anno hanno venduto oltre 1.200 vetture in tutto il mondo, 200 delle quali solo in Asia. E il mercato del continente è previsto in crescita anche nei prossimi cinque anni, così come la spesa delle famiglie asiatiche. Con la sola eccezione del Giappone: qui la settimana scorsa lo stilista Yohji Yamanioto ha avviato la procedura di bancarotta, mentre la maison Gianni Versace ha annunciato la chiusura dei suoi negozi giapponesi. In compenso la Cina è diventata il mercato automobilistico più grande del mondo, superando quest’anno gli Stati Uniti. E nell’ex Celeste impero il numero dei miliardari (in dollari) conosciuti è balzato a 130, dai 101 rilevati nel 2008. Tutto pane per i denti delle grandi case d’asta. Nella sola Hong Kong, per esempio, nel corso della vendita autunnale di Sotheby’s sono stati sborsati ben 7,9 milioni di dollari per l’acquisto di vini pregiati, ben oltre le stime (6,1 milioni) e ben oltre i 6,4 milioni di dollari raggiunti durante la vendita di primavera. E il bello è che i fortunati acquirenti intendono bere i vini acquistati. “È una questione di prestigio più che un investimento”, spiega David Elswook, a capo del settore vini di Christie’s, in un continente nel quale le persone amano mostrare a tutti il proprio benessere.

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