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Italia Oggi

Col Fiano la Puglia lancia la sfida ai campani ... Sfida tra “bianchi”. La Puglia riscopre il Fiano e si mette in competizione cori la più blasonata e conosciuta Campania. “Il vitigno Fiano è presente nelle Puglie almeno dal 1200, da quando si ha notizia che Carlo D’Angiò ordinò di piantare 16 mila viti a Manfredonia. Adesso è il momento di rilanciare questo vitigno e valorizzarne il vino”. Così Antonio Calò, presidente dell’Accademia italiana della vite e del vino, ha introdotto la tornata che si è svolta a Cellino San Marco (Le) e a Minervino Murge (Ba) proprio per parlare di Fiano delle Puglie. Per adesso sono una decina le cantine, da Nord a Sud della Puglia, che hanno avviato la produzione di Fiano, Spagnoletti Zeudi, Capece Minutolo, Masseria Altemura, azienda Santi Dimitri, Enzo Vallone, Torre Sgarrata, Bepin de Eto, Cantine Due Palme. Aziende che hanno deciso di investire su un vitigno italico, vero e irripetibile patrimonio della vitivinicoltura italiana, e di abbandonare lo Chardonnay. Come ha detto Angelo Maci, presidente delle Cantine Due Palme, “Lo Chardonnay non ci appartiene. Noi abbiamo in produzione solo pochi ettari a Fiano, ma pensiamo di arrivare ben presto a 15 ettari viste anche le richieste che arrivano dalla ristorazione e che ci spingono ad andare avanti. La risposta dei clienti di alcuni ristoranti della zona è, infatti, molto favorevole al Fiano”. La scelta di puntare sul Fiano è importante anche perché la vitivinicoltura pugliese si è sempre caratterizzata per la produzione di rossi. Il Fiano consente alla Puglia di avere un bianco che, grazie alla struttura importante, gli consente di essere apprezzato anche dagli amanti del vino rosso e di accompagnare non solo la cucina di mare ma anche piatti molto strutturati. E poi il Fiano delle Puglie è un vitigno che ha una grande adattabilità, che presenta differenze varietali in grado di dare risultati di grande livello, spesso superiori allo Chardonnay per produttività, ma anche opportunità di sviluppo dal punto di vista commerciale. Tra i vitigni a bacca bianca è considerato tra quelli con le maggiori potenzialità. Senza voler fare dichiarazioni di guerra, tengono a precisare in Puglia, degustazioni alla ceca di vari tipi di Fiani, avellinesi e pugliesi, hanno dimostrato in certi casi la superiorità di quest’ultimi rispetto ai “cugini” campani. Sì, perché i due vitigni sono simili. Diverso è invece quello che in Puglia veniva chiamato Fiano Minutolo o Aromatico e che adesso, nel registro dei vitigni, sarà chiamato semplicemente Minutolo o Moscatellina di Puglia in quanto “parente” prossimi dei Moscati.

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