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Italia Oggi

Per Cavit ricavi in calo e volumi su ... L’esercizio 2008-2009 si prevede si chiuderà con volumi stabili o in lieve crescita e con ricavi in leggero calo rispetto ai 155 milioni di euro del precedente per Cavit, la cooperativa di secondo grado che raggruppa 11 delle 14 cantine sociali trentine cui aderiscono 4.500 viticoltori con 6.700 ha di vigneti. Ciò grazie alla tenuta sul mercato Usa, che da solo contribuisce per il 60% ai ricavi: “Seppure in contesto economico non favorevole, che ha visto una forte pressione sui prezzi”, ha dichiarato a ItaliaOggi Enrico Zanoni, da pochi mesi direttore generale di Cavit, “sul mercato statunitense ci siamo difesi bene. L’eccellente rapporto qualità /prezzo che il mercato ci riconosce e il prestigio del marchio Cavit, da trent’anni presente sul mercato, hanno fatto convergere sui nostri vini, proposti a 8,99-9,99, dollari la bottiglia, la scelta di molti consumatori che in precedenza s’orientavano verso etichette da 12-13 dollari”. L’ambizione di Cavit è comunque di tornare il più presto a crescere, sviluppando ulteriormente l’export, nel breve verso il Nord Europa (da settembre la cooperativa ha assunto un area manager con esperienza dei paesi scandinavi) e il Canada e più a lungo tertmine in Russia, Cina e India, sia le vendite in Italia. Al mercato interno Cavit sta riservando il grosso della sua produzione di vini d’alta qualità del progetto Maso, linea pluripremiata (il suo spumante metodo classico Trentodoc Altemasi Riserva Graal 2002 è stato appena incoronato spumante dell’anno dalla guida Vini d’Italia del Gambero Rosso) e sulla quale continua a investire. Nei 6,3 ha della tenuta Maso Romani, per esempio, Cavit, con la collaborazione della Fondazione Edmund Mach, sta portando avanti un progetto di miglioramento del marzemino. Sulla metà della superficie, il vigneto storico, ha messo a dimora barbatelle ottenute dalle gemme delle migliori viti selezionate nel vigneto preesistente, mentre in quello sperimentale-dimostrativo ha impiantato diversi biotipi di marzemino reperibili in Italia, in diverse combinazioni con i principali portinnesti coltivati.

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