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Italia Oggi

Castello Monaci al restyling ... Più qualità, frutto d’investimenti in vigna e in cantina, e legame con il territorio evidenziati da una politica di marca e d’immagine impostata con l’aiuto dell’agenzia di branding RobilantAssociati, che ha fornito argomenti concreti e convincenti alla rete commerciale in fase di vendita sia in Italia che sui mercati esteri. Sono i tre elementi alla base del successo dell’operazione di rilancio della Tenuta di Castello Monaci, la cantina di Salice Salentino che insieme alla siciliana Tenuta Rapitalà e alla potentina Tenuta Terre degli Svevi fa parte del progetto Giv Sud del Giv Gruppo Italiano Vini (288 milioni di euro il fatturato consolidato 2008 a fronte di 82 milioni di bottiglie prodotte). Un rilancio che ha portato la cantina a superare i 2 milioni di euro di fatturato nel 2008 (contro i 361 mila del 200l), a fronte di una produzione di circa 2 milioni di bottiglie collocate per il 53% all’estero, e nel 2008 quasi a raddoppiare le vendite 2007 della linea top di gamma, quella a marchio Castello Monaci rivolta al canale horeca e all’export. “Per la verità”, ammette Rolando Chiossi, presidente del Giv, “nell’ultimo anno la linea di più alta qualità ha sofferto un po’ della situazione del mercato, che si è riorientato nella sua globalità verso vini di prezzo più contenuto. Il leggero calo delle vendite dei vini Castello Monaci è stato però sostanzialmente compensato dal maggior sell out della linea per la gdo, quella a marchio Feudo Monaci”. Nell’immediato futuro Giv non prevede investimenti ulteriori in cantina sulla Tenuta Castello Monaci rispetto ai 7,8 mln spesi per istallare un nuovo impianto di vinificazione e una nuova linea di imbottigliamento. “L’unica ulteriore spesa”, anticipa Chiossi, “potrebbe essere quella per rendere le tenuta autosufficiente dal punto di vista energetico”.

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