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Italia Oggi

Denominazione controllata per Amarone e Recioto ... Dal 2010 l’Amarone e il Recioto saranno a denominazione di origine controllata e garantita. Un risultato atteso dal 1994, anno in cui si è iniziato a ragionare sull’organizzazione strutturata della filiera e sulla gestione e controllo totale della produzione, ma che solo martedì scorso, con la positiva conclusione dell’audizione pubblica fra Comitato Nazionale vini e operatori, ha messo il primo importante mattone per dare nuova spinta a questa storica produzione. Non che le doc Valpolicella vadano male. Anzi. Per il 2008 le 4 denominazioni (Valpolicella doc, Ripasso, Amarone e Recioto) hanno fruttato oltre 200 milioni di euro alle cantine. Per il 2009 gli ettolitri che verranno imbottigliati per divenire amarone saranno oltre 67 mila, pari a 9,129 milioni di bottiglie, mentre per il Recioto le bottiglie saranno 441 mila, pari a poco meno di 2400 ettolitri di vino. Le aziende che producono Amarone sono oltre 1600 su 2478. “Con il primo passo verso la Docg si apre un nuovo capitolo per i nostri vini”, spiega Luca Sartori, presidente del Consorzio di tutela della Valpolicella, “le novità tecniche non sono molte. Risolta la questione sull’imbottigliamento in zona, su cui vi era stato inizialmente un certo dibattito, e definita la riduzione delle percentuali di uve da mandare in appassimento che dal 70% passano al 65%, bisogna ora lavorare sull’opportunità che offre il controllo della produzione. Non solo per evitare il pericolo di frodi, ma anche per rendere più sinergica la filiera”. “È un risultato importante su cui si è lavorato molto nell’ultimo anno”, spiega Michele Zanardo, vicepresidente del Comitato Nazionale Vini, “l’intesa raggiunta oggi è il primo passo verso la Docg. La settimana prossima ci riuniremo per stilare il parere. Per metà gennaio dovrebbe esserci il decreto”. Sotto il profilo tecnico, le novità più importanti hanno riguardato i quantitativi di uva che ogni anno devono essere destinati all’appassimento e la gestione delle operazioni di vinificazione ed imbottigliamento che dovranno avvenire con uve proprie ed entro i confini della zona di produzione fatti salvi i diritti acquisiti dalle cantine di confine per cui viene fissato un periodo minimo di 3 anni antecedenti all’entrata in vigore del decreto di riconoscimento. Per le cantine che si trovano fuori dalla Valpolicella così come definita nei disciplinari di produzione, potrà essere concessa un’autorizzazione individuale permanente del Mipaaf ad imbottigliare. La richiesta dovrà pervenire nei 30 giorni successivi all’entrata a regime della Docg, allegando la documentazione che comprovi l’uso di tali pratiche da almeno 3 anni.

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