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Italia Oggi

La vendemmia si fa con il pc ... Antinori e Giv testano macchine che separano gli acini, Podernovo abbatte l’uso di concimi con sensori a infrarossi... I passi avanti nella precision farming, ossia la coltivazione di precisione, trovano nella tecnologia un alleato indispensabile anche in campo enologico, grazie a misurazioni accurate dello stato della vigna attraverso raggi infrarossi, rilevazioni satellitari, software che permettono alle macchine di identificare e separare tipi diversi di uve e soluzioni per una migliore gestione della distribuzione. Nella vendemmia 2009 sono state testate per la prima volta macchine vendemmiatrici capaci di distinguere e separare al momento della raccolta due diversi tipi di acini, in base alle rilevazioni sulla maturazione delle aree del vigneto fornite dalle mappe di vigore. “La disparità, che è fisiologica del terreno, impone di trattare
le piante e le diverse vigorie in modo mirato”, ha spiegato Renzo Cotarella, direttore generale di Antinori, “per far ciò ci avvaliamo di una vendemmiatrice New Holland dotata di un sistema che utilizza la mappa di vigore per fare una raccolta separata in funzione della destinazione che avrà il prodotto. Alcune uve vengono identificate dai dati che disponiamo come più promettenti, e dunque raccolte separatamente da altre. Con questo tipo di approccio è possibile effettuare in modo automatico una selezione che, anche conoscendo le informazioni sul vigore della vigna, era difficoltoso fare a mano, soprattutto in terreni ampi. I risultati della raccolta mirata sono ancora in cantina, ma le prime previsioni sono positive. “I moduli possono essere adattati all’esigenza e la combinazione di Gps e microcomputer di bordo consente al viticoltore di raccogliere informazioni preziose sulle operazioni da effettuare in funzione delle caratteristiche del vigneto”, ha detto Maggiorino Marfoglio, direttore marketing di New Holland. Nelle tenute toscane, e in particolare nella zona di produzione del Chianti Classico, anche Gruppo Italiano Vini ha condotto una sperimentazione di precision farming in collaborazione con alcuni partner tecnologici. Nel 2009 presso le Fattorie Melini è stata messa in uso una macchina di Volentieri-Pellenc in grado di eseguire una separazione automatica delle uve in due lotti di diversa qualità. “La separazione di due tipologie di uve può essere effettuata anche in piccole aree di uno stesso vigneto per ottenere via via lotti multipli”, ha spiegato Andrea Lonardi, responsabile del progetto di Gruppo Italiano Vini, “conoscendo le caratteristiche del terreno e sapendo che a un certo vigore corrispondono maggiori o minori rischi che le foglie siano aggredite dagli insetti, si può ampliare questo concetto di selezione ad altre fasi di lavorazione, come la defoliazione, la distribuzione dei fertilizzanti e dei fitofarmaci nonché la potatura, e si può stimare una riduzione significativa dell’impiego di sostanze chimiche”.
Alla 23ª edizione di Simei (Salone internazionale macchine per enologia) e, contemporaneamente, alla 7ª edizione di Enovitis (Salone internazionale delle tecniche per la viticoltura e l’ovicoltura), che ha avuto luogo dal 24 al 28 novembre, sono stati presentati i risultati di una sperimentazione, sempre sulla vigna, condotta dalla Tenuta Podernovo del gruppo Ferrari e basata su sensori a infrarossi che permettono di quantificare con precisione il grado di variabilità del fogliame. È possibile così attuare interventi per uniformare il vigneto e tenere sotto controllo costante lo stato vegetativo-produttivo delle viti. “I sensori, abbinati a un ricevitore Gps, hanno mostrato un’ottima affidabilità con costi contenuti”, ha spiegato Marcello Lunelli, vicepresidente della Tenuta Podernovo, “gli obiettivi raggiunti sono stati svariati: prima di tutto ha tratto giovamento la qualità del vino, che negli ultimi anni è migliorata notevolmente, ma non solo. L’impiego di concimi ha avuto riduzioni dal 50 al 100%, quello di antiparassitari, soprattutto antibiotici, dal 30 al 100%, mentre la gestione della chioma ha permesso una riduzione di manodopera dal 20 al 50% e il diradamento dal 30 al 100%”. Il progetto è stato possibile grazie ai sensori di Arvatec e all’adattamento di questi per il settore enologico da parte di un gruppo di ricercatori della società Progetto Natura. Grazie a una soluzione di calcolo, previsione e gestione degli approvvigionamenti di prodotto, anche la distribuzione di vino può migliorare e far crescere un’azienda. Il distributore Nicolas, la più grande realtà francese in questo ambito che vanta 430 punti vendita sul territorio, non aveva una visibilità sulla domanda del consumatore e neppure sulla disponibilità dei prodotti a magazzino. Attraverso la soluzione TxtDemand di Txt e-solutions, che genera previsioni a livello centrale per ogni gruppo di prodotti simili tra loro, è stato possibile calcolare con precisione il bisogno di riassortimento di ogni singolo negozio. Il sistema genera inoltre proposte di ordini, generando anche alert che mettono in evidenza le situazioni di emergenza. Con questa soluzione è aumentata dal 65 al 95% la disponibilità dei prodotti a scaffale, è stata quantificata una crescita del 1,2% del margine globale dell’azienda e aumentato all’80% (dal 60% iniziale) il tasso di accettazione delle proposte di riassortimento.

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