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Italia Oggi

Trenta mln al vino. Quello buono ... Un terzo delle risorse per la qualità a Sicilia, Puglia e Veneto... È l’operazione Vendemmia verde: pronto un decreto delle Politiche agricole per selezionare le uve... Per distruggere i grappoli ante vendemmia e migliorare la qualità della produzione, Sicilia, Puglia e Veneto si spartiranno più di un terzo del sostegno nazionale previsto per il 2010. Sono queste, infatti, le regioni che beneficeranno in misura maggiore nella ripartizione del plafond di 30 milioni di euro che il decreto Mipaaf n. 9258 del 23 dicembre scorso, attualmente al vaglio del giudice contabile, ha destinato per il 2010 alla vendemmia verde. Quest’ultima, prevista dal programma nazionale di sostegno alla viticoltura nazionale sino al 2013, consiste nella distruzione o eliminazione totale dei grappoli ancora acerbi, annullando la resa della superficie vitata interessata. La misura rientra fra quelle che, come l’estirpo, mirano a sostenere il mercato sia sotto il profilo dei prezzi che sotto quello della qualità. Ridurre le rese dovrebbe, infatti, portare a contenere il tracollo del prezzo all’origine delle uve, favorendo implicitamente la qualità della produzione destinata alla vinificazione. Il provvedimento, rispetto alla sua stesura iniziale ha subito alcune modifiche richieste sia dalla filiera vitivinicola che dagli enti territoriali, per ottenerne il placet in sede di conferenza stato-regioni. Le novità principali riguardano: il ruolo delle regioni, le condizioni oggettive per accedere al beneficio e l’istituzione di un organo ad hoc per stabilire annualmente l’importo dell’aiuto.

Requisiti oggettivi e domanda. Possono accedere all’aiuto i produttori che rispettano le norme sulla condizionalità e che sono titolari di unità vitate con precise caratteristiche, quali: varietà di uve previste dalle classificazioni regionali, in buoni condizioni vegetative, esistenti da almeno quattro campagne e oggetto di dichiarazione di vendemmia nella campagna precedente. Il beneficio non può essere ottenuto sulla stessa superficie per due anni di seguito. Rispetto al testo originario sono venuti meno sia il limite minimo di 0,30 ettari del vigneto, sia il metodo di eliminazione manuale dei grappoli. Per beneficiare dell’aiuto il produttore deve presentare la domanda entro il 15 aprile, che deve contenere varie informazioni (individuazione dell’unità vitata, resa media, metodo utilizzato, dichiarazione di non aver usufruito del beneficio nell’anno precedente). Escluse dall’aiuto le aziende che hanno superfici beneficiarie di premi all’estirpazione, che abbiano subito la perdita totale o parziale della produzione per calamità naturale e che presentino la domanda oltre il 10 maggio di ogni anno. La percezione dell’aiuto per la vendemmia verde preclude la compensazione finanziaria conseguente ad assicurazione del raccolto per le perdite subite.

Ruolo delle regioni. L’ente territoriale interviene sia sulla determinazione delle caratteristiche della misura sia sulla determinazione dell’importo che, comunque, non potrà mai superare il 50% della somma dei costi diretti derivanti dalla distruzione dei grappoli e dalla conseguente perdita di reddito. La regione attraverso proprie disposizioni attuative potrà, infatti, entro il 15 febbraio di ogni anno, limitare la superficie oggetto dell’intervento, ovvero escludere alcune zone, vitigni o varietà di uve e stabilire come eliminare l’uva dalle viti (metodo manuale, meccanico o chimico). Sempre con provvedimento regionale viene definito annualmente il potenziale vitivinicolo su cui calcolare ed erogare gli aiuti.

Comitato. New entry del testo definitivo, è composto da rappresentanti istituzionali delle amministrazioni (centrale e locale), dell’Agea, dell’Inea dell’Ismea e del Cra. Esso individua i criteri attraverso cui le regioni andranno a determinare l’importo dell’aiuto. I controlli sono effettuati dall’organismo pagatore su modalità stabilite dall’Agea.

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