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Italia Oggi

II vino toscano smobilita ... Raffica di annunci di aziende agricole in vendita... In Chianti classico e a Montalcino si moltiplicano le offerte di fattorie su internet... C’è aria di smobilitazione nelle Docg toscane. Le voci che circolano sono relative all’intenzione di molti produttori di vendere la propria azienda agricola. A Montalcino, secondo indiscrezioni, sarebbero addirittura 70 le aziende in vendita. E ci sarebbero produttori decisi a non imbottigliare più il proprio vino, ma a vendere direttamente la produzione ai grossisti. Insomma, sembra che il Brunello non sia più un affare. Un’ipotesi avvalorata da quanto si trova in giro su internet dove in varie agenzie immobiliari ci sono aziende in vendita. Qualche prezzo? Si va da 4 milioni e 200 mila euro chiesti per un agriturismo del quale non è specificato l’entità degli ettari, a un’azienda con ben 275 ettari di terreno della quale però non viene specificata la richiesta economica. Sono invece 6 i milioni chiesti per un’altra fattoria dove è specificato ben poco se non la superficie, 700 metri quadrati, dell’abitazione.
Ma Stefano Campatelli, direttore del Consorzio di tutela del Brunello, le indiscrezioni
sono prive di qualsiasi fondamento. “Vuole un esempio? In 20 anni che sono al Consorzio, ho sentito voci di vendita di Villa Banfi ogni sei mesi”, spiega con una battuta per smentire le voci. Poi commenta. “Se c’è qualcosa in vendita fa parte della media fisiologia di un territorio. A me risulta che siano tre le aziende in vendita e tutte e tre per problemi famigliari”. “Quello che si trova nelle agenzie e su internet”, conclude Campatelli, “sono specchietti per le allodole con i quali attirare compratori e poi proporre loro altro”. Stessa situazione si registra nel Chianti Classico. Anche qui sono in molti a voler vendere ma quello che manca sono gli acquirenti. “Si trova di tutto in vendita, anche se non c’è aria di smobilitazione e quindi di svendita. Ma ad avere soldi si farebbero affari davvero belli”, dice Paolo Saturni per 14 anni sindaco di Greve in Chianti, oggi titolare di un’agenzia di intermediazione immobiliare. “I problemi sono legati al ricambio generazionale, a qualcuno che vuole cambiare attività e anche alla crisi”. Su internet sono decine gli annunci che riguardano il Chianti Classico. C’è chi ha messo in vendita la propria piccola azienda, 2 ettari, a un milione e 200 mila euro, mentre è di 1,1 milioni di euro la richiesta per un’azienda con terreno agricolo per circa 4,7 ettari, di cui 2,8 ettari a vigneto chianti classico e abitazione di recente costruzione. Ma c’è anche chi vuole vendere un castello con azienda agricola dell’anno 912 e 52 ettari di terreno dei quali 16 di vigneti Chianti Classico Docg. In questo caso la trattativa è privata e da fare in agenzia. Trattativa riservata anche per una fattoria di 65 ettari con una produzione che si attesta sui 3.400 quintali di Chianti classico e per una di 50 ettari e un’altra di 60 a Gaiole in Chianti (Si), mentre 5,9 milioni di euro vengono chiesti per un agriturismo a Monteriggioni con 27 ettari di terreno di cui 2,5 a Chianti Classico. “Finora non ci sono dati concreti di cessioni. Solo voci che si rincorrono, ma senza certezze”, commenta Giuseppe Liberatore, direttore del Chianti Classico.

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