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Squillari alla guida del consorzio Asti: ora sono al volante di una Ferrari ... “Sano al volante di una Ferrari che ha bisogno però di benzina per poter andare. L’Asti spumante ha strumenti e potenzialità, ma deve anche avere una compagine compatta per affrontare l’attuale congiuntura e i nuovi mercati”. Aldo Squillari, nuovo direttore del Consorzio per la tutela dell’Asti parla del proprio mandato alla guida di un ente che nel 2009 ha contato 89 milioni di bottiglie vendute nel mondo, tra cui 19 milioni di Germania e 10 negli Usa. Squillari, 54 anni, sposato, padre di una ragazza di 17 anni è nato Mombercelli (At) e si è laureato in Scienze aziendali presso il Politecnico di Lugano. Dalla Ferrero, con i cioccolatini Rocher, Squillari è passato attraverso Pirelli, con le calzature sportive, poi nel mondo farmaceutico Schiapparelli per approdare, sempre come marketing manager, in Cinzano nel 1987. Uscito nel 1999 dal gruppo diventato nel frattempo inglese è tornato di recente al mondo del vino come direttore del Consorzio Asti docg. In questi giorni si è trovato ad affrontare le dimissioni del neo eletto consigliere d’amministrazione, Stefano Ricagno che ha deciso di non accettare la carica e che, il 15 febbraio, potrebbe essere sostituito da Giovanni Satragno. “Si tratta di una rinuncia che va verso la ricerca del clima di serenità e coesione all’interno delle varie componenti del Consorzio. Abbiamo bisogno di essere compatti, in un momento difficile ma nel quale crediamo che per l’Asti ci siano grandi opportunità da sfruttare, in particolare sui mercati esteri”. “Occorre far conoscere, assaggiare, andare all’estero a mostrare il nostro territorio e i nostri prodotti. E tutto questo costa”. Da superare anche preconcetti legati al basso prezzo e alla stagionalità dei consumi.