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Italia Oggi

Il Giv cambia nel solco di Pedron ... Il nuovo presidente è Corrado Casoli. Più attenzione ai costi... Ai vertici del Gruppo italiano vini l’ex presidente di Cantine Riunite & Civ. Nel segno della continuità... Per qualcuno è finita un’era, per altri, invece, il cambio ai vertici del Gruppo italiano vini è solo un passaggio di testimone, nel segno della continuità. L’addio, ai primi di febbraio, di Emilio Pedron, storico amministratore delegato del gruppo e tra i più ascoltati uomini del vino in Italia, è stato un passaggio epocale, che tuttavia lo stesso Pedron ha riportato nei suoi argini naturali. “A 65 anni ritengo opportuno, se non necessario, favorire un ricambio, anche generazionale, al vertice. Con il riassetto societario ormai completamente perfezionato, il Gruppo italiano vini è pronto, anche in un momento non facile per tutta l’economia in generale e per il nostro settore, a un rinnovo dei vertici aziendali. Il gruppo può così progettare con fiducia il futuro e affrontare con la necessaria determinazione le prossime sfide, perseguendo i nuovi importanti traguardi che vuole raggiungere”. A raccoglierne il testimone è Corrado Casoli, nominato presidente con deleghe operative; affiancato alla vice presidenza da Rolando Chiossi, da anni nel Giv. Direttore generale è stato nominato Davide Mascalzoni, già stretto collaboratore di Pedron. Casoli è già presidente di Cantine Riunite & Civ, che l’anno scorso ha acquisito prima la maggioranza e poi la totalità delle quote del Giv; che attualmente rappresenta 12 cantine, dal Piemonte alla Basilicata, con marchi prestigiosi. È stata un’operazione di accorpamento importante, nel panorama vinicolo nazionale, che ha ancor più rinforzato il primo gruppo italiano del vino, che ha chiuso il 2009, in linea con il 2008 con oltre 300 milioni di euro di fatturato. È stata anche una svolta. Ma sarà veramente epocale, per il Giv? “Assolutamente no”, spiega a ItaliaOggi il neo presidente Casoli. “Proseguiremo nel solco strategico già delineato da Emilio Pedron, che, peraltro, continuerà a sedere nel cda del Giv. Non ci saranno cambiamenti, ma anzi confermiamo la scelta compiuta anni fa dal Giv, che è quella di valorizzare i territori in cui le sue aziende operano e i marchi che rappresenta. Punteremo invece a migliorare le sinergie di gruppo e la logistica per ottimizzare i costi”. L’esempio più eclatante è quello dell’acquisizione dello storico marchio Bolla, a fine 2008 dall’americana Brown-Forman: un marchio storico nel panorama vinicolo nazionale e assai noto negli Usa; e che tuttavia è stato profondamente rinnovato nella qualità del prodotto, nel riposizionamento, nella distribuzione, nell’immagine, nella valorizzazione del marchio e ha avuto bisogno di mesi per essere integrato in pieno nel gruppo. La politica di acquisizioni proseguirà? Casoli si mostra prudente e assicura che non ci sono dossier sul suo tavolo. Basta e avanza, dice, l’integrazione di Bolla e il monitoraggio costante di un mercato globale sempre più difficile e concorrenziale. Tuttavia, mai dire mai. In futuro, si vedrà, anche se la logica del Giv sarà ancora quella di acquisizioni di marchi che valorizzino il territorio di appartenenza e che portino valore al gruppo. Quanto al 2010, Corrado Casoli è moderatamente ottimista. Per Riunite-Giv prevede un aumento, per ora orientativo, del 4% circa sia in volume, sia in valore, ma occorrerà monitorare con attenzione il mercato globale, che è in crescita, soprattutto negli Usa e nei mercati emergenti. Ma troppo spesso la crescita dei volumi va a scapito del valore e della marginalità. “Anche noi, nel 2009, ne abbiamo risentito, inevitabilmente”, aggiunge Casoli, “ma, nei limiti del mercato, nel 2010 vogliamo ridurre al minimo la limatura dei margini, soprattutto per le cantine controllate dal Giv, a maggiore valore aggiunto”.

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