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Italia Oggi

Info-commerce, web all’italiana ... La rete serve per saperne di più, gli acquisti si fanno off-line... La fotografia di eBit Innovation e Demoskopea. Il 15% dei navigatori ha più di 50 anni... È sui monitor del pc, nel cellulare che abbiamo in tasca. È Internet, il mezzo di comunicazione che cambia ogni giorno gli equilibri politico-economici mondiali, così come le abitudini di chi vuole informarsi, dialogare, acquistare. In una parola, Info-commerce, la tendenza più diffusa fra i navigatori italiani, come è stato evidenziato dalla fotografia del Secondo osservatorio italiano
sull’e-business, realizzato da eBit Innovation e Demoskopea. L’indagine condotta dalle due società, specializzate rispettivamente in marketing e web innovation e ricerche, fra un campione di 300 aziende con un fatturato medio di 400 milioni di euro e un altro di 750 consumatori dall’età media di 40 anni, ha rivelato in particolare come le aziende abbiano ampliato considerevolmente l’impiego degli strumenti di e-business, in termini di qualità e quantità, rispetto al 2008: strumenti di crm (+21% sul 2008), social network (+16%), web marketing e web advertising (+15%), ma anche i vecchi sms, i siti ottimizzati per il telefonino e il materiale multimediale sul punto vendita contribuiscono notevolmente al dialogo con i clienti, che tuttavia continuano a fare acquisti prevalentemente offline. La ricerca di informazioni su Internet, dunque, è l’attività più gettonata e non riguarda solo i giovani, come d’altra parte era stato segnalato da diverse indagini condotte negli ultimi anni: il 15% degli intervistati, infatti, ha più di 55 anni. Si naviga un giorno su due a caccia di novità sui prodotti (95% degli intervistati), mentre ogni tre giorni si cercano e confrontano i prezzi, indipendentemente dal luogo, virtuale o fisico di acquisto. I consumatori italiani dimostrano inoltre di contattare 10 aziende (63%) principalmente riguardo ad aggiornamenti su prodotti e servizi (69%), ricerca di promozioni o sconti sul punto di vendita (36%) e on-line (23%). Critiche e lamentele, invece, rappresentano solo il 4% dei contatti, mentre il sito Internet delle aziende resta il canale privilegiato, ma non riesce ancora a soddisfare appieno le esigenze di entrambi gli interlocutori. Quanto ai settori merceologici, negli ultimi sei mesi i siti più visitati sono stati quelli di abbigliamento e accessori (70%), banche e assicurativi (66%), grande distribuzione (62%), arredamento e complementi d’arredo (58%), prodotti per la cura del corpo (53%), alimenti (47%), bevande e bibite (35%), pulizia della casa (34%), vino e alcolici (29%). In particolare, “Internet ha incentivato la propensione agli acquisti in tutti i settori analizzati con percentuali importanti che vanno dal 58% nei servizi finanziari al 42% dell’arredo e complementi”, ha dichiarato Simona Beltrame, amministratore delegato di Demoskopea, a dimostrazione che il web non ha cannibalizzato “i canali tradizionali, ma piuttosto si affianca a questi, incrementando le probabilità di acquisto”.

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