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Test Atomico per l’annata del vino ... Ci sono voluti due decenni di studi sui bombardamenti atomici nell’atmosfera. Ma adesso i consumatori hanno una certezza in più. Potranno conoscere se quel vino è veramente prodotto d’annata. Un test atomico sviluppato dall’Università di Adelaide in Australia e pubblicato nell’articolo Detecting fake wine vintages: It’s an (Atomic) blast e presentato durante il meeting annuale dell’American Chemical Society, consente di datare con precisione assoluta la vendemmia del vino contenuto all’interno di una bottiglia. Si tratta, come accade per altri reperti, di andare a valutare la presenza di Carbonio 14 negli zuccheri del vino per scoprire i Tarocchi. Quello di smascherare falsi vini d’annata è un grosso problema innanzitutto economico, dato l’alto costo delle bottiglie più pregiate, come ad esempio lo Chateau Lafite Rothschild 1982 venduto pochi mesi fa per 28 mila euro. Secondo molti esperti il giro di bottiglie false o diluite con vini meno pregiati arriva la 5% di tutte le bottiglie d’annata sul mercato. Che il test atomico è, adesso, in grado di smascherare. L’elemento su cui si basa l’analisi è il Carbonio 14, lo stesso usato per datare i reperti archeologici. Questo isotopo radioattivo si trova in atmosfera in maniera naturale, ma in piccole quantità per una reazione dei raggi cosmici con l’azoto. Tuttavia, i test atomici condotti i tutto il mondo negli anni 50 ne hanno alzato il livello, che ha iniziato ad abbassarsi solo dopo il 1963, anno in cui sono stati banditi. Tracce di carbonio radioattivo vengono intrappolate dall’uva attraverso la CO2 atmosferica, spiega Graham Jones, uno degli autori e trasformate in alcol e altri composti,. Sulla base della quantità di Carbonio 14 trovato nel vino si può quindi risalire all’annata. I ricercatori australiani hanno testato il loro metodo sull’alcol presente in 20 bottiglie datate dal 1958 al 1997, riuscendo a sbagliare al massimo di un anno. Adesso si cerca la possibilità di utilizzare anche altri composti, come i fenoli o l’acido tartarico, per affinare ulteriormente la misura. Lo strumento necessario per l’analisi è uno spettrometro di massa, abbastanza comune nei laboratori chimici.

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