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Italia Oggi

La viticoltura ora punta su Internet ... Sensori sulle viti per monitorare lo stato idrico della pianta... La tecnologia rivoluziona i metodi agronomici. I dati sullo stato di salute dei vitigni trasmessi in wi-fi... Il destino della viticoltura è quello di fare un uso sempre più massiccio dell’information tecnology e del web, passando da un modello gestionale assistito a uno completamente automatizzato dove gli interventi dell’uomo, in campo, verranno ridotti al minimo. Un futuro nient’affatto lontano perché la tecnologia esiste. Recentemente è stato infatti premiato alla competizione statunitense “Imagine H2O”, che promuove l’uso sostenibile dell’acqua, un progetto che prevede l’installazione di un piccolo sensore direttamente sulla vite. Tale dispositivo è in grado di monitorare costantemente lo stato idrico della pianta trasmettendo i dati in tempo reale a una postazione tramite collegamento wi fi. Si tratta di una rivoluzione in quanto si passa da un modello gestionale basato su dati agroambientali, come temperatura e umidità, che dovevano essere interpretati da un operatore specializzato, a un approccio indipendente dal tecnico il cui ruolo sarà unicamente sorvegliare l’operato di sensori e software. La Fruition Sciences che ha brevettato e che distribuisce questo prodotto opera già con successo in California e in Francia perché, come hanno ricordato i due fondatori, Sebastien Payen e Thibaut Scholasch, “fino a ieri non esistevano sensori basati sulle piante per ottinizzare la gestione dell’acqua”. Se abbiniamo a tale sistema di gestione dell’acqua il telerilevamento, o il rilevamento da satellite, magari fondato su un studio di zonazione aziendale schematizzato e impostato su web-Gis (Geographical Information System), otterremo la possibilità di formulare anche piani di concimazione on-line, da gestire mediante un impianto di fertirrigazione controllabile da remoto. Ai tecnici non resterebbe altro che la cura fitoiatrica che tuttavia potrebbe presto anch’essa essere automatizzata. Il monitoraggio tramite l’impiego di tecnologie ground sensing è studiato da tempo ma, almeno per una delle patelogie più comuni e diffuse, la peronospora, la possibilità di una diagnosi precoce attraverso sensori è concreta, stando allo studio dell’Università di Milano che ha validato il dispositivo ottico GreenSeeker RT100 delle Ntech Industries. In base alla ricerca del professor Fabrizio Mazzetto, il sensore è stato capace di individuare la peronospora a partire da una superficie fogliare infetta compresa tra il 10 e il 20%, rendendolo utile, allo scopo di un monitoraggio fitoiatrico. La viticoltura di precizione, intesa come un approccio ingegneristico e tecnologico alle strategie gestionali aziendali, sta quindi conquistando anche i campi, riscuotendo consensi non solo in virtù dell’aumento delle capacità operative, particolarmente sentite dalle grandi imprese, ma anche dell’efficienza energetica, della riduzione dei costi, di un maggior controllo igenico-ambientale e di una effettiva tracciabilità e rintracciabilità per tutto il processo produttivo.

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