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Italia Oggi

Cibus, il marketing diventa d.o.p. ... Nuovi prodotti e campagne per rilanciare i brand alimentari... Alla Fiera di Parma le strategie dei marchi del made in Italy a tavola. Tra restyling e testimonial... L’industria alimentare cerca di innovare dopo la doccia fredda del -4,9% registrato lo scorso anno e già qualche risultato si intravede (+2,5% nei primi due mesi 2010). Però a questi dati Federalimentare (associa gli imprenditori del settore) aggiunge un grido d’allarme: il comparto fattura 120 miliardi di lire, di cui 20 mld dall’export, ma la contraffazione, cioè i prodotti venduti col tricolore in etichetta ma non italiani, fattura 60 miliardi, ovvero è falsamente italiano il 97% dei sughi acquistati all’estero, il 94% delle conserve, l’85% dei formaggi. Tutti d’accordo a Cibus (la fiera dell’alimentazione che chiude oggi a Parma): bisogna fare di più per tutelare il made in Italy. Ma anche orientare le imprese alimentari ad avere più determinazione verso l’export. Mentre le performance sul mercato interno si rafforzano puntando su nuovi prodotti e su più mirate campagne di marketing. Così Luigi Cremonini annuncia che la sua Montana (carne in scatola ma anche piatti pronti) dopo la parentesi del 2010 tornerà alla pubblicità nel 2011, privilegiando tv e stampa. Mentre Pino Cipolla ha acquisito dalle coop il marchio Cirio per quanto concerne l’olio e sta programmando su alcuni mercati stranieri campagne (in sinergia con le coop) promozionali del marchio, poi ognuno aggiungerà del suo sui singoli prodotti. Cipolla è presente a Cibus con la novità dell’olio extravergine di oliva spray (“ogni spruzzata”, dice, “rappresenta un determinato valore calorico quindi è l’ideale per chi segue una dieta e deve calibrare ogni ingrediente”). Un prosciuttaio di Formigine, Herbert Alemi, ha invece scovato una ricetta medievale e produce il “prosciutto del Medioevo”, cotto al forno con un mix di spezie. In estate partirà la promozione dei succhi d’uva frizzanti, analcolici, sembrano vino ma vino non è. Li produce, col marchio Donelli, Giovanni Giacobazzi, discendente di una famiglia storica del lambrusco: “chi non vuole rischiare alla guida dopo un pasto potrà bere questo analcolico, già il prodotto ha sfondato nei Paesi arabi, dove il vino è proibito”. Giacobazzi è anche il primo a vendere una linea di vini con impresso sulla bottiglia la firma di chi l’ha disegnata (Sergio Scaglietti, che fu il carrozziere delle Ferrari). Il blasonato marchio milanese Biffi appartiene ora alla Formec, sede nel lodigiano, che “dopo vent’anni di ricerche”, assicura il direttore generale Filippo Benvenuto, “propone il pesto alla genovese fresco, senza conservanti e senza glutine”. Se il Consorzio del parmigiano-reggiano distribuisce il software da scaricare nel gps con la cartina d’Italia e l’ubicazione dei caseifici prescelti, in modo da essere avvertiti quando ce n’è uno nelle vicinanze, Pomì ha scelto come testimonial Monica Bianchessi, la chef che conduce “Cucinando” su Sky Alice. Surgital risponde con Gianfranco Vissani, che firma una linea di piatti pronti a base di sughi. A Cibus è stato pure presentato il nuovo spot del prosciutto di Parma, firmato Ogilvy&Mather, regia dell’inglese Owen Harris. “È arrivato il Marino”, esclama un giovane che viene svegliato da una folata di vento. Lo ripete alla moglie e al fruttivendolo che incrocia mentre, inforcata la moto, corre verso il suo prosciuttificio, dove spalanca le porte per lasciare entrare il Marino, cioè il vento che accompagna l’invecchiamento del re dei salumi. Lo spot apparirà su tutte le tv nazionali. La fiera ha come testimonial i rugbisti della Nazionale, Mirco e Mauro Bergamasco. Altro sportivo presente, l’ex-calciatore Franco Baresi, ma allo stand Parmacotto. Infine non può mancare Miss Italia: Maria Perrusi, corona in testa, sorride distribuendo campioni dell’acqua minerale Rocchetta.

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