02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

Italia Oggi

Il Giurì non si beve lo spot dei Vini d’Acqui ... L’aumento della piaga sociale dell’alcolismo, delle crescenti preoccupazioni che esso pone alla collettività, gli interventi che le istituzioni comunitarie da un lato e quello delle associazioni sociali di volontariato dall’altro fanno per porvi un freno, sono tutte ragioni che impongono alla pubblicità dei prodotti alcolici un maggiore senso di responsabilità e di misura. Tutto questo non si riscontra negli spot diffusi dal Consorzio Tutela Vini d’Acqui, trasmessi sulle reti Mediaset, che sono stati ritenuti non conformi all’art. 22 Cap dal Giurì di autodisciplina che ne ha così imposto la sospensione. Nei due filmati, impugnati dal Comitato di controllo, una giovane protagonista era seduta su una poltrona a forma di calice di vino, che l’avvolgeva completamente. Con in mano un calice pieno di Brachetto, la donna raccontava la sua esperienza di consumo del prodotto, in compagnia di un’altra persona che improvvisainente le appariva accanto con un altro calice di vino. In un soggetto la protagonista diceva di bere Brachetto in compagnia del suo insegnante di hip hop (perché quando siamo da soli la musica è diversa) in un altro con il suo chitarrista (perché lui sa toccare le corde giuste). Banali doppi sensi, verrebbe da dire, che al Comitato prima e al Giurì poi non sono parsi comunicazioni responsabili trattandosi di un prodotto, il vino, che se consumato in eccesso o peggio ancora associato ad un probabile successo sociale e sessuale, viola i principi sanciti nell’art. 22 del Codice. Accuse cui il Consorzio, che in verità fin dall’udienza si era reso disponibile a rivedere la sua pubblicità per renderla più conforme ai dettati del Codice, si era opposto sottolineando come la gradazione del Brachetto fosse in linea con le più comuni birre e, soprattutto, che il benessere che sprigionava la protagonista non era connesso all’assunzione del Brachetto bensì a un suo sostanziale equilibrio e che quindi il vino bevuto era un complemento. Da segnalare, infine, che la scritta “Bevi Brachetto responsabilmente”, composta in caratteri talmente piccoli ed esposta per un così limitato tempo, non poteva essere letta e valorizzata dallo spettatore, finendo di fatto per essere del tutto inutile. Da qui la decisione di contrarietà all’art. 22 Cap e la sospensione della campagna.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Pubblicato su