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Italia Oggi

Oggi col vino si guadagna meno ... Calo degli utili negli ultimi due anni. Giro d’affari da 15 mld... I dati Assoenologi fotografano il comparto. E per il vino all’ingrosso i prezzi sono da acqua minerale... Ci sarà da tirare la cinghia per un altro anno. Questo il parere di Assoenologi riguardo la congiuntura economica del settore vitivinicolo. Nonostante i primi dati 2010 siano confortanti, con vendite salite dell’8% in volume e dell’8,4% in valore, il presidente Giancarlo Prevarin ha tenuto a sottolineare che “il vino all’ingrosso, nella scorsa campagna, ha spuntato prezzi da acqua minerale”, con un prezzo medio al litro che ha fatto un balzo indietro di sei anni. Nel 2010, nonostante i segnali positivi, non si registrano aumenti significativi del valore unitario medio per il vino, fermo a 1,78 euro al litro. Di fronte a questi prezzi la pressione finanziaria e sui bilanci delle aziende è e rimane molto elevata. Ma non si può ignorare un settore che fattura 13,5 miliardi di euro all’anno, a cui si aggiungono 2 miliardi di euro di indotto. Se in Italia il consumo di vino è in continua discesa, dai 45 litri pro capite all’anno nel 2007 si è scesi a 43 nel 2009, è all’estero che guardano i produttori. La crisi economica globale ha tuttavia pesantemente anche l’export del settore vino, con una caduta della domanda mondiale. Non dappertutto, però. Negli Stati Uniti, ad esempio, ha subito una contrazione limitata rispetto ad altre voci merceologiche. Qui il consumatore è diventato molto più attento al rapporto prezzo/qualità e alle offerte speciali ma grazie a politiche commerciali adeguate l’Italia mantiene la leadership delle esportazioni, per un valore di 1,2 miliardi di dollari nel 2009. Un Paese promettente e più vicino ai nostri confini è il Regno Unito che già rappresenta per le esportazioni italiane di vino il secondo mercato di sbocco a livello europeo e il terzo a livello mondiale. In Gran Bretagna il maggiore interesse è riservato agli spumanti per i quali l’export è cresciuto di oltre il 50% in valore nel 2009, fenomeno imputabile al sempre maggiore successo del Prosecco sul mercato britannico. Per chi guarda a Oriente, in valore, il nostro export vitivinicolo in Cina nel 2009 è arrivato vicino ai venti milioni di euro con un incremento del 30% rispetto al 2008.

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