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Italia Oggi

Il Pinotage, vino mundial ... Domani la finale dei Mondiali sarà tutta quanta europea, tra Olanda e Spagna. Ma seppur escluso dalla fase finale, il continente africano la propria sfida la vince sul mercato dei vini. Il Sudafrica si è imposto al inondo il Pinotage, un vitigno nato dall’incrocio tra il francese Cinsault, conosciuto come Hermitage, e il Pinot Nero, due vitigni che si completano per colore e carica di tannini. E poi il Sudafrica è prevalentemente Cabernet Sauvignon per una produzione complessiva che pone il Paese africano tra la sesta e l’ottava posizione al mondo a seconda delle annate. Il Pinotage fu creato nel 1922, ma venne piantato soltanto nel 1952 e sette anni più tardi vinse il primo premio al Wine Show di Città del Capo. A distanza di quasi sessant’anni è diventato così popolare tanto da avere addirittura un fan-club, il “Pinotage Club”. Il Sudafrica ha una storia enologica di quasi 350 anni, qui si produceva vino prima che in California o Australia, e ha una gamma di vini che vanno dai bianchi ai rossi, dagli spumanti ai fortificati. La produzione si concentra nella zona di Capo di Buona Speranza, nella parte più a sud, vicino a Città del Capo e nelle regioni di Paarl e Stellenbosch, dalla cui università è nato il Pinotage Il consumo pro capite del paese è di circa 9,5 litri all’anno e il mercato del vino rappresenta, per il Sudafrica, 26 miliardi di Rand, la moneta locale, il 2,2% del loro Pil. Nel 2009 il loro export ha segnato complessivamente un -4% in volumi caratterizzato da un calo del 18% dei vini sfusi e da una crescita dell’8% di quelle in bottiglia e dove a crescere è stato il Regno Unito, +14%, loro mercato di riferimento e i mercati tedesco, +5%, e svedese, +31%.

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