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Italia Oggi

Dalla Via Emilia al West ... Il gusto emiliano sta sfondando nei mall d’Oltreoceano... Oltre che sugli Stati Uniti, il settore agroalimentare punta forte sulla Scandinavia... Una delegazione di Fiere di Parma ha appena partecipato a New York alla 56esima edizione di “Summer Fancy Food”, la più importante fiera alimentare ed ha registrato grandi opportunità di penetrazione nel mercato statunitense del made in Italy alimentare, che sta passando da una dimensione etnica e di nicchia a sistema di “referenziamento” strategico per i distributori Usa. Elda Ghiretti, Cibus manager, e Marcella Pedroni, responsabile dei progetti internazionali di Fiere di Parma, lavorano già per l’edizione 2012 dopo quella del 2010 (la quindicesima) organizzata da Federalimentare Confindustria e da Fiere di Parma, che in maggio ha portato nel cuore della Food valley circa 60 mila visitatori, con un aumento esponenziale di operatori esteri. Nel 2011 in aprile ci sarà Cibus Tour, un viaggio ideale attraverso i sapori, i saperi e la salute, dedicata ai consumatori finali. L’ad di Fiere di Parma, Antonio Cellie, ha fotografato così il cambio di prospettiva del made in Italy alimentare in Usa: “Il mercato Deli, quello dei prodotti gastronomici freschi, negli Usa è cresciuto anche negli ultimi due anni di crisi, raggiungendo un giro d’affari di 21 miliardi di dollari e diventando la categoria più importante per i retailer americani e tutte le categorie di prodotti alimentari Italy inspired”, ha detto Cellie, “dagli oli ai caffè fino a pizza e piatti pronti i tassi di crescita sono superiori alla media”. Il problema quindi per l’industria italiana è gestire questa transizione, che sta portando il made in Italy da una dimensione etnica e di nicchia allo status di riferimento per il consumatore statunitense. Nel primo trimestre 2010 l’Emilia-Romagna ha registrato, rispetto ai primi tre mesi del 2009, un aumento complessivo delle esportazioni di prodotti agroalimentari del 7,7%, a fronte di un aumento, nello stesso periodo, del 3,9% di tutto l’export regionale. L’Emilia Romagna rappresenta un sesto di tutto l’export nazionale agroalimentare. Non ci sono solo Parmigiano reggiano e Prosciutto di Parma. Sulla Via Emilia si producono salumi, formaggi, vini, frutta, olio, aceto balsamico a marchio Dop, Igp, Doc, Docg, Igt, prodotti biologici e a qualità controllata. Frutto del lavoro di 1.300 aziende le cui dimensioni non consentono sempre di guardare oltre i confini. È nato così il programma promozionale Deliziando (www.deliziandoitalia.it). Promosso dalla Regione, da Unioncamere e dall’Ice, Deliziando è partito nel 2008 e rappresenta un’iniziativa pressoché unica nel panorama nazionale proprio perché costruita su misura per le piccole e medie imprese agroalimentari. Per partecipare alle iniziative di Deliziando le aziende devono avere sede in Emilia Romagna e rispettare i disciplinari di produzione previsti per i vari prodotti. Deliziando nel 2009 ha organizzato tra l’altro la partecipazione a Prodexpo, la più grande fiera alimentare dell’Est Europa, all’International Wine Fair di Londra e all’Hofex di Hong Kong. Ben identificate le aree da raggiungere: Regno Unito-Irlanda, Scandinavia (Svezia, Danimarca, Norvegia e Finlandia), Austria e Est Europa (Romania, Bulgaria, Polonia, Repubblica Ceca, Ungheria). A Deliziando in 20 mesi hanno partecipato oltre mille aziende agricole e alimentari con circa 1.800 operatori esteri coinvolti. Il programma 2010-2011 si è arricchito di un progetto interregionale verso i mercati scandinavi previsto per ottobre in collaborazione con le Regioni Piemonte, Lombardia, Veneto e Toscana, ma anche di iniziative verso i mercati asiatici, gli Stati Uniti e il Brasile.

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