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Italia Oggi

Peronospora e oidio vinti con sei geni ... Scoperti i geni in grado di opporre resistenza alla peronospora e all’oidio. La ricerca finalizzata all’inserimento di resistenze nella vitis vinifera è giunta a un punto fermo. Ma resta l’ultima sfida: trasportare i nuovi geni, tutti insieme, nel genoma della pianta. Di questi e di molti altri argomenti inerenti la viticoltura s’è parlato la settimana scorsa in Trentino durante il terzo Convegno nazionale di viticoltura organizzato dalla Fondazione Edmund Mach-Iasma. Durante il seminario sui vitigni resistenti due ricercatori ospiti, Rudolf Eibach, dell’istituto tedesco di genetica della vite di Geilweilerhof, e Kozma Pál, dell’istituto di ricerca per la viticoltura e l’enologia dell’università di Pécs in Ungheria, hanno presentato le loro recenti scoperte in fatto di geni portatori delle resistenze alla peronospora. Ossia il RUN1 e l’RPV1 entrambi presenti nella vitis muscardinia del Nord America, e l’RPV3 ed RPVX presenti rispettivamente nella vitis rupestris e vitis amurensis. Nella stessa occasione, hanno debuttato anche i geni di resistenza all’oidio: REN1 presente nella kishmish vatkana e REN2 nella vitis rupestris. Geni che per poter proteggere nel tempo le diverse cultivar di vitis vinifera, si diceva, occorre siano tutti contemporaneamente presenti nel loro genoma. “Il risultato che la ricerca non ha ancora raggiunto”, spiega Marco Stefanini, responsabile della Piattaforma germoplasma del Centro ricerca e innovazione dello Iasma, “è d’inserire tutti e sei questi geni, la cosiddetta piramidizzazione, in un unica pianta di vitis vinifera da incrociare con le cultivar enologicamente nobili che si vogliono proteggere. Anche per la problematicità delle tecniche di breeding, che alcuni considerano transgeniche e altri cisgeniche, pensiamo ci vorranno ancora una decina d’anni per arrivare a risultati concreti. In tempi più brevi, due anni circa, dovremmo invece aver ultimato la verifica della validità degli indici ideali dell’uva per la vinificazione rilevati dagli strumenti utili nella viticoltura di precisione”.

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