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Italia Oggi

Valducci: sconfitte le lobby dell’alcol ... Parla il padre della riforma... “Una riforma approvata nonostante le lobby e le resistenze che hanno fatto di tutto per mettersi di traverso. Ma proprio per questo meritevole di apprezzamento, per il grande lavoro di camera e senato che in commissione e in aula hanno contribuito a migliorare il testo”. Dopo due anni di gestazione, la riforma del Codice
della strada arriva finalmente in porto, in tempo utile per far entrare in vigore le nuove norme prima dell’esodo estivo. E il presidente della commissione trasporti della camera, Mario Valducci, un po’ il padre del nuovo Codice che proprio dalla nona commissione di Montecitorio ha preso le mosse, non nasconde la sua soddisfazione. Anche perché, se è vero che in due anni e quattro passaggi parlamentari il testo è stato ampiamente modificato dalle camere, è altrettanto vero che la filosofia restrittiva che lo anima (il principio “chi guida non beve”) è rimasto immutato.

Domanda. Presidente, dopo due anni di attesa gli italiani partiranno per le vacanze con nuove regole che imporranno una maggiore attenzione. Era proprio necessario aspettare tutto questo tempo o si poteva chiudere prima?

Risposta. Il Codice della strada è per definizione un cantiere aperto e non mi sorprende che ci sia voluto tutto questo tempo per arrivare a una riforma condivisa. Ma in questo momento mi lasci esprimere tutta la soddisfazione per l’approvazione di un testo, frutto del lavoro meticoloso di camera e senato e delle commissioni parlamentari, che rappresenta la migliore sintesi possibile. Volevamo a tutti i costi approvarlo prima dell’esodo estivo perché siamo convinti che con le nuove regole gli italiani potranno partire in maggiore sicurezza e gli incidenti diminuiranno. Certo, poi tutto dipenderà dal senso di responsabilità di chi si mette al volante.

D. La stretta sulle microcar e sulla guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di droghe sarà subito operativa. Le altre norme lo saranno 15 giorni dopo la pubblicazione in G. U. Come mai questa entrata in vigore in due tempi?

R. Per queste norme abbiamo deciso di non prevedere la vacatio legis perché incarnano la filosofia della riforma: chi guida non beve. Guidare e assumere alcolici sono attività incompatibili. Soprattutto per chi fa della guida la propria professione e per i neopatentati. Sulle microcar, i recenti, tragici episodi di cronaca ci hanno convinto ad anticipare il giro di vite.

D. Dica la verità, ha mai pensato che la riforma alla fine si impantanasse in parlamento e venisse accantonata?

R. No, ma devo dire che abbiamo dovuto combattere contro mille resistenze. Mi riferisco soprattutto ai produttori di bevande alcoliche a cui non è piaciuta l’introduzione del divieto di vendita dalle 3 alle 6 nei locali notturni. Hanno fatto di tutto per mettersi di traverso alla riforma.

D. Solo loro hanno remato contro? Pare che, per esempio, troppa semplificazione amministrativa non sia piaciuta a qualcuno...

R. Non direi, c’è stata ampia condivisione.

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